In Italia, le “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio del MIBAC” e la Direttiva 12/12/2013 “Procedure per la gestione delle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenze derivanti da calamità naturali” individuano come prima procedura conoscitiva, durante le fasi di emergenza, la redazione di schede studiate per fornire una rappresentazione del livello di danno su beni mobili ed immobili. In particolare fanno riferimento a due importantissimi strumenti di rilevo: la scheda A-DC Chiese e la scheda B-DP Palazzi. Questi sono i due strumenti attraverso i quali tra 2012 e 2013 si è preso atto dello stato del patrimonio culturale costruito dopo il terremoto in Emilia-Romagna e la cui applicazione in questo caso ha portato alla luce diverse problematiche. Tra queste, quella che maggiormente ha afflitto il processo di rilievo del danno, riverberandosi sul processo di quantificazione economica, è l’incapacità dei due strumenti sopracitati di trarre una fotografia esatta del danno per l’intero complesso dei beni culturali. Infatti, se queste schede ben interpretano le vulnerabilità intrinseche degli edifici che rappresentano, mal si adattano a tipologie con caratteristiche differenti che, nel caso dell’Emilia-Romagna, rappresentano il 30% dei beni danneggiati. Uno tra i campioni più significativi di queste tipologie è quello dei cimiteri con oltre 100 edifici danneggiati, una percentuale pari al 70% dell’intero complesso dei cimiteri collocati all’interno dell’area del cratere. La presente ricerca si è concentrata dunque sull’analisi del danno occorso a questa tipologia edilizia con obiettivo di migliorarne le procedure di rilievo del danno, sia in fase di emergenza che in chiave di mitigazione del rischio sismico. Il fine è infatti quello di indirizzare le politiche di recupero del Patrimonio Culturale verso interventi sempre più sostenibili sia tecnicamente che economicamente. A partire dunque dai dati raccolti per i cimiteri danneggiati nel sisma “Emilia 2012” il tipo cimiteriale è stato indagato nelle sue diverse componenti: storico-architettoniche, economiche, di danno ed infine di vulnerabilità. Ognuno di questi aspetti ha fornito i caratteri chiave per la definizione di un nuovo strumento di primo livello che si configurasse tanto come strumento per il rilievo del danno, quanto come strumento per la caratterizzazione della vulnerabilità del tipo in chiave proattiva. La compilazione integrale dello strumento fornisce infatti una stima dell’indice di danno e del relativo costo di riparazione. La compilazione parziale, al contrario, permette di individuare i parametri per la definizione di un indice di vulnerabilità dell’edificio correlabile con una curva di vulnerabilità specificatamente definita per i cimiteri. Nel primo caso è possibile utilizzare lo strumento nelle immediate e concitate fasi dell’emergenza per determinare l’impatto fisico ed economico del sisma sui beni, nel secondo caso, invece, è possibile effettuare valutazioni a scala territoriale per indirizzare le politiche di mitigazione del rischio sismico. La natura di strumento per la gestione del territorio ha indirizzato infine il suo sviluppo su supporto digitale di tipo GIS per l’integrazione con la cartografia tecnica regionale. Il presente contributo sull’organismo cimiteriale va però inteso come un primo passo verso l’ottimizzazione delle procedure di rilievo del danno per tipologie edilizie diverse da chiese e palazzi, e non come una risposta conclusiva al tema del rilievo del danno ai cimiteri. Solo dopo un evento sismico l’applicazione diretta della nuova scheda potrà fornirci risposte sul suo effettivo utilizzo in emergenza e guidarci verso il suo progressivo affinamento.

In Italy, the Guidelines for the evaluation and reduction of seismic risk on Cultural Heritage, and the Directive 12/12/2013 “Procedures for management of activities for cultural heritage securing and safeguarding in the event of emergencies caused by natural disasters” identify the compilation of forms to provide vulnerability and damage level representation on movable and immovable assets as an initial procedure. In particular, they establish two important survey instruments: the A-DC Churches and the B-DP Stately Buildings forms. These are the only two instruments used between 2012 and 2013 for the damage level characterization of the cultural heritage caused by the “Emilia 2012” earthquake. The widespread use of these forms has brought to light several problems that have negatively affected the successive economic assessment of the intervention. In fact, if these sheets describe the vulnerabilities of the specialized types, such as Churches or Stately Buildings well, they are simultaneously ill suited to types with different features, which, in the Emilia-Romagna case, represent about 30% of damage to cultural heritage numerically and economically. In particular, a significant sample of these types is the cemetery type with more than 100 buildings damaged, a percentage equal to 70% of the entire complex of cemeteries located within the crater area. Accordingly, the aim of this research is to analyse the damage suffered by this type so as to improve the damage assessment procedures, both in the emergency phase and in terms of seismic risk mitigation. The main purpose is to address the cultural heritage restoration policies towards more technically and economically sustainable actions. Therefore, based on the data collected for the cemeteries damaged in the “Emilia 2012” earthquake, the cemetery type was investigated according to its several aspects: historic and architectural, economic, level of damage, and finally vulnerability. Each of these aspects provided the framework for the definition of a new first-level tool that could be both a damage survey tool and a proactive vulnerability assessment tool. Indeed, the complete compilation of the tool provides an estimate of the damage index and the related repair cost. The partial compilation, on the contrary, allows for the identification of the parameters for the definition of a vulnerability index correlated with a vulnerability curve specifically defined for cemeteries. In the first case it is possible to use the tool in the immediate and urgent phases of the emergency to determine the material and economic impact of the earthquake on the assets; in the second case, instead, it is possible to address the policies of seismic risk mitigation through vulnerability analyses at a territorial scale. Finally, its status of land-management tool has resulted in its development on a GIS-based digital format for its integration within the regional technical cartography and for the on-site survey. More than a final solution to the issue of damage assessment in cemeteries, however, this study on cemetery type should be considered as a first step towards the optimization of damage assessment procedures for building types other than churches and Stately Buildings. Only after a seismic event may the new form application provide the feedback on its effective use in emergencies and lead towards its progressive refinement.

A typological approach contribution to risk analysis: a GIS system based on widespread seismic damage for cemetery type

VONA, Veronica
2022

Abstract

In Italia, le “Linee guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio del MIBAC” e la Direttiva 12/12/2013 “Procedure per la gestione delle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenze derivanti da calamità naturali” individuano come prima procedura conoscitiva, durante le fasi di emergenza, la redazione di schede studiate per fornire una rappresentazione del livello di danno su beni mobili ed immobili. In particolare fanno riferimento a due importantissimi strumenti di rilevo: la scheda A-DC Chiese e la scheda B-DP Palazzi. Questi sono i due strumenti attraverso i quali tra 2012 e 2013 si è preso atto dello stato del patrimonio culturale costruito dopo il terremoto in Emilia-Romagna e la cui applicazione in questo caso ha portato alla luce diverse problematiche. Tra queste, quella che maggiormente ha afflitto il processo di rilievo del danno, riverberandosi sul processo di quantificazione economica, è l’incapacità dei due strumenti sopracitati di trarre una fotografia esatta del danno per l’intero complesso dei beni culturali. Infatti, se queste schede ben interpretano le vulnerabilità intrinseche degli edifici che rappresentano, mal si adattano a tipologie con caratteristiche differenti che, nel caso dell’Emilia-Romagna, rappresentano il 30% dei beni danneggiati. Uno tra i campioni più significativi di queste tipologie è quello dei cimiteri con oltre 100 edifici danneggiati, una percentuale pari al 70% dell’intero complesso dei cimiteri collocati all’interno dell’area del cratere. La presente ricerca si è concentrata dunque sull’analisi del danno occorso a questa tipologia edilizia con obiettivo di migliorarne le procedure di rilievo del danno, sia in fase di emergenza che in chiave di mitigazione del rischio sismico. Il fine è infatti quello di indirizzare le politiche di recupero del Patrimonio Culturale verso interventi sempre più sostenibili sia tecnicamente che economicamente. A partire dunque dai dati raccolti per i cimiteri danneggiati nel sisma “Emilia 2012” il tipo cimiteriale è stato indagato nelle sue diverse componenti: storico-architettoniche, economiche, di danno ed infine di vulnerabilità. Ognuno di questi aspetti ha fornito i caratteri chiave per la definizione di un nuovo strumento di primo livello che si configurasse tanto come strumento per il rilievo del danno, quanto come strumento per la caratterizzazione della vulnerabilità del tipo in chiave proattiva. La compilazione integrale dello strumento fornisce infatti una stima dell’indice di danno e del relativo costo di riparazione. La compilazione parziale, al contrario, permette di individuare i parametri per la definizione di un indice di vulnerabilità dell’edificio correlabile con una curva di vulnerabilità specificatamente definita per i cimiteri. Nel primo caso è possibile utilizzare lo strumento nelle immediate e concitate fasi dell’emergenza per determinare l’impatto fisico ed economico del sisma sui beni, nel secondo caso, invece, è possibile effettuare valutazioni a scala territoriale per indirizzare le politiche di mitigazione del rischio sismico. La natura di strumento per la gestione del territorio ha indirizzato infine il suo sviluppo su supporto digitale di tipo GIS per l’integrazione con la cartografia tecnica regionale. Il presente contributo sull’organismo cimiteriale va però inteso come un primo passo verso l’ottimizzazione delle procedure di rilievo del danno per tipologie edilizie diverse da chiese e palazzi, e non come una risposta conclusiva al tema del rilievo del danno ai cimiteri. Solo dopo un evento sismico l’applicazione diretta della nuova scheda potrà fornirci risposte sul suo effettivo utilizzo in emergenza e guidarci verso il suo progressivo affinamento.
ZUPPIROLI, Marco
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