In questo contributo si analizza la possibilità di progettare e concretizzare il deployment finanziario di Debt’s Funds su Teaser relativi a Start-Up innovative, con particolare riferimento alla loro origine su progetti e organismi di ricerca universitari e istituzionali. Queste ultime sono state e sono sempre più al centro degli interessi delle politiche industriali nazionali e internazionali, nella misura in cui l’innovazione veicolata da Start-Up viene considerata un motore dello sviluppo non solo di pricing delle economie più evolute. L’interesse del sistema internazionale degli investitori istituzionali è forte e acclarato. La strategia che qui si analizza è, peraltro, funzionale, ovvero di supporto, alla risoluzione di problemi legati alla crisi della finanza pubblica. Essa, infatti, ha deteriorato le già labili possibilità di ottenere risorse per il finanziamento delle NewCo PMI derivanti da processi di Spin-Off dalla ricerca universitaria all’imprenditoria industriale manifatturiera, si sono aperte opportunità d’investimento in asset tangibili derivanti dal processo di investimento produttivo innovativo di cui trattasi. Le tradizionali logiche della pratica bancaria, in effetti, hanno paradossalmente punito i soggetti meno patrimonializzati e col ranking meno conosciuto e affermato. Hanno punito, cioè, tutto quanto fosse intrinsecamente innovativo e privo di rendite alle spalle. La possibilità di costituire un Fondo di Debito per sviluppare il deployment del capitale raccolto dai quotisti su un’ampia area di imprese innovative di provenienza universitaria e/o della ricerca istituzionale è concreta e attraente per investitori quotisti che potranno lucrare dai notevoli margini derivanti dall’innovazione di successo e, al contempo, godere della differenziazione del rischio oltre che dalla sua attenuazione tramite la ratio del Finanziamento di Specifico Affare. Per gli investitori internazionali è, quindi, strategico cogliere l’opportunità di diversificare investimenti in settori con Portafoglio d’Investimento sufficientemente diversificato, su settori differenziati e management d’alta competenza, con collaterali tangibili e lo strumento del Contratto di Finanziamento (da parte del Fondo) dello «specifico affare» (ovvero la specifica attività d’investimento») ha tutte le «carte in regole» per cogliere l’opportunità, anche per le sue tutele sull’ormai imponente casistica dei default.

Start-Up innovative e finanza: i fondi di debito innovativi

Roberto Fazioli
;
2016

Abstract

In questo contributo si analizza la possibilità di progettare e concretizzare il deployment finanziario di Debt’s Funds su Teaser relativi a Start-Up innovative, con particolare riferimento alla loro origine su progetti e organismi di ricerca universitari e istituzionali. Queste ultime sono state e sono sempre più al centro degli interessi delle politiche industriali nazionali e internazionali, nella misura in cui l’innovazione veicolata da Start-Up viene considerata un motore dello sviluppo non solo di pricing delle economie più evolute. L’interesse del sistema internazionale degli investitori istituzionali è forte e acclarato. La strategia che qui si analizza è, peraltro, funzionale, ovvero di supporto, alla risoluzione di problemi legati alla crisi della finanza pubblica. Essa, infatti, ha deteriorato le già labili possibilità di ottenere risorse per il finanziamento delle NewCo PMI derivanti da processi di Spin-Off dalla ricerca universitaria all’imprenditoria industriale manifatturiera, si sono aperte opportunità d’investimento in asset tangibili derivanti dal processo di investimento produttivo innovativo di cui trattasi. Le tradizionali logiche della pratica bancaria, in effetti, hanno paradossalmente punito i soggetti meno patrimonializzati e col ranking meno conosciuto e affermato. Hanno punito, cioè, tutto quanto fosse intrinsecamente innovativo e privo di rendite alle spalle. La possibilità di costituire un Fondo di Debito per sviluppare il deployment del capitale raccolto dai quotisti su un’ampia area di imprese innovative di provenienza universitaria e/o della ricerca istituzionale è concreta e attraente per investitori quotisti che potranno lucrare dai notevoli margini derivanti dall’innovazione di successo e, al contempo, godere della differenziazione del rischio oltre che dalla sua attenuazione tramite la ratio del Finanziamento di Specifico Affare. Per gli investitori internazionali è, quindi, strategico cogliere l’opportunità di diversificare investimenti in settori con Portafoglio d’Investimento sufficientemente diversificato, su settori differenziati e management d’alta competenza, con collaterali tangibili e lo strumento del Contratto di Finanziamento (da parte del Fondo) dello «specifico affare» (ovvero la specifica attività d’investimento») ha tutte le «carte in regole» per cogliere l’opportunità, anche per le sue tutele sull’ormai imponente casistica dei default.
2016
Fazioli, Roberto; De Franchi, Rocco
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