Il percorso critico individuato da Michela Marroni in "John Ruskin: ricerca estetica e mito di Venezia" trae origine dalla volontà di comprendere quale contributo il critico vittoriano possa offrire al dibattito contemporaneo. Il nucleo concettuale del pensiero ruskiniano,intorno al quale secondo l’autrice ci si deve tuttora interrogare, è l’eticità dell’arte. Un’ipotesi impegnativa e non facile da difendere,oggi,quando la domanda «l’arte ha una finalità etica?» suona anacronistica e finanche irritante. Inoltre, per interrogarsi sull’Arte intesa non solo come ricerca estetica, ma anche come indagine sulla verità, si dovrà inquadrare il discorso in una prospettiva critica che, oltre a soffermarsi sulla creazione artistica,esamini gli orientamenti filosofici, le vicende storiche, le questioni sociali. Un percorso complesso e al contempo imprescindibile, se si studia Ruskin. Con intelligenza l’autrice si districa fra le tortuosità del pensiero ruskiniano: il sostrato etico sul quale si sviluppa la sua visione del mondo stimola tuttora la riflessione; eppure, la sua certezza di potere esprimere giudizi di valore con l’intransigenza del sapiente suscita responsi critici negativi.
“Michela Marroni, John Ruskin: ricerca estetica e mito di Venezia, Roma, Aracne, 2007”
SPINOZZI, Paola
2006
Abstract
Il percorso critico individuato da Michela Marroni in "John Ruskin: ricerca estetica e mito di Venezia" trae origine dalla volontà di comprendere quale contributo il critico vittoriano possa offrire al dibattito contemporaneo. Il nucleo concettuale del pensiero ruskiniano,intorno al quale secondo l’autrice ci si deve tuttora interrogare, è l’eticità dell’arte. Un’ipotesi impegnativa e non facile da difendere,oggi,quando la domanda «l’arte ha una finalità etica?» suona anacronistica e finanche irritante. Inoltre, per interrogarsi sull’Arte intesa non solo come ricerca estetica, ma anche come indagine sulla verità, si dovrà inquadrare il discorso in una prospettiva critica che, oltre a soffermarsi sulla creazione artistica,esamini gli orientamenti filosofici, le vicende storiche, le questioni sociali. Un percorso complesso e al contempo imprescindibile, se si studia Ruskin. Con intelligenza l’autrice si districa fra le tortuosità del pensiero ruskiniano: il sostrato etico sul quale si sviluppa la sua visione del mondo stimola tuttora la riflessione; eppure, la sua certezza di potere esprimere giudizi di valore con l’intransigenza del sapiente suscita responsi critici negativi.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.