L'internazionalizzazione delle relazioni di ricerca nei settori "science-based". Il caso della genetica in Emilia Romagna.

Di recente la contrapposizione tra ricerca applicata e ricerca di base o tra scienza e tecnologia è diventata piuttosto vaga. I nuovi percorsi innovativi sono meno lineari, socialmente dispersi e transdisciplinari. Per questo, in alcuni campi anche la ricerca di base si è dimostrata fondamentale per lo sviluppo di nuove tecnologie e per la crescita di specifici settori industriali. La genetica ne è un esempio: in questo campo la ricerca di base è svolta in laboratori pubblici, ma i risultati sono estremamente rilevanti per una vasta gamma di diversi settori industriali, sia tradizionali che ad alta intensità tecnologica. In partica, c'è una sorta di process odi specializzazione secondo il quale le università forniscono la conoscenza che è la base per nuovi processi innovativi. La ricerca diventa perciò parte di un nuovo modo di considerare la politica industriale. La promozione di nuovi settori basati sulla ricerca può facilitare la nascita di attività in grado di rafforzare la capacità competitiva del nostro sistema economico ed industriale. Di conseguenza, studiare i meccanismi che regolano l'avanzamento scientifico può rappresentare un valido strumento per progettare politiche ad hoc. In questo contesto, l'articolo ha lo scopo di analizzare i network cooperativi che includono le istituzioni scientifiche, con particolare riferimento al loro impatto sulla qualità della ricerca. Si tratta indubbiamente di uno studio molto specifico, che tuttavia permette di approfondire la conoscenza delle dinamiche che riguardano la ricerca. Questo è particolarmente importante in ambiti scientifici, come la genetica, che possono rappresentare la chiave futura per la nascita di nuovi settori industriali o per l'ammodernamento di quelli esistenti.