Gli interventi educativi in situazione di marginalità sociale sono stati a lungo condizionati da un approccio eziologico di lontana origine positivista, che non ci ha consentito di cogliere gli aspetti processuali e relazionali dei problemi educativi. L’ipotesi che sostiene questo saggio punta invece a porsi metodologicamente la seguente domanda: quali sono le processualità relazionali che mantengono in essere il problema. Di qui un intervento formativo che tiene conto dei vissuti, delle competenze pregresse, di una formazione che si è consumata ai margini della società civile. Di qui ancora la valorizzazione della significanza dei soggetti, ovvero della loro capacità di possedere e produrre significati, simboli, cultura, affetti.
Marginalità ed azione formativa
GRAMIGNA, Anita
2006
Abstract
Gli interventi educativi in situazione di marginalità sociale sono stati a lungo condizionati da un approccio eziologico di lontana origine positivista, che non ci ha consentito di cogliere gli aspetti processuali e relazionali dei problemi educativi. L’ipotesi che sostiene questo saggio punta invece a porsi metodologicamente la seguente domanda: quali sono le processualità relazionali che mantengono in essere il problema. Di qui un intervento formativo che tiene conto dei vissuti, delle competenze pregresse, di una formazione che si è consumata ai margini della società civile. Di qui ancora la valorizzazione della significanza dei soggetti, ovvero della loro capacità di possedere e produrre significati, simboli, cultura, affetti.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.