La sentenza in epigrafe chiarisce la portata applicativa dell'art. 2059 c.c., affermando che il danno non patrimoniale va inteso come categoria ampia, che comprende non solo il danno morale soggettivo, ma ogni ipotesi in cui risulti ingiustamente leso un valore inerente alla persona, che abbia natura non economica. La Suprema Corte propone, inoltre, un'interpretazione costituzionalmente orientata della disposizione in esame, precisando che il rinvio in essa contenuto, ai casi in cui la legge espressamente consente la riparazione del danno non patrimoniale non può essere letto solo in correlazione con l'art. 185 c.p., ma può essere riferito anche alle previsioni di rango costituzionale che riconoscono e garantiscono i diritti inviolabili della persona.
Danno non patrimoniale (II)
VIGLIONE, Raffaele
2003
Abstract
La sentenza in epigrafe chiarisce la portata applicativa dell'art. 2059 c.c., affermando che il danno non patrimoniale va inteso come categoria ampia, che comprende non solo il danno morale soggettivo, ma ogni ipotesi in cui risulti ingiustamente leso un valore inerente alla persona, che abbia natura non economica. La Suprema Corte propone, inoltre, un'interpretazione costituzionalmente orientata della disposizione in esame, precisando che il rinvio in essa contenuto, ai casi in cui la legge espressamente consente la riparazione del danno non patrimoniale non può essere letto solo in correlazione con l'art. 185 c.p., ma può essere riferito anche alle previsioni di rango costituzionale che riconoscono e garantiscono i diritti inviolabili della persona.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.