Gli ostacoli maggiori per una conservazione corretta del nostro patrimonio architettonico non sono imputabili soltanto al naturale degrado del costruito che è, anzi, soltanto l’effetto ultimo di una serie di fattori di rischio quali il cambiamento negli stili di vita, la frammentazione della proprietà e la scarsa disponibilità economica per la gestione dei fabbricati. E’ evidente che la mancanza di fondi per intervenire sul costruito è un limite essenziale per poter svolgere qualsiasi attività di riuso, soprattutto trattandosi di edifici soggetti a vincolo, tuttavia è drammatico riconoscere che spesso è più l’incertezza nella pianificazione della sostenibilità nel tempo dell’intervento a creare la paralisi dei progetti di riqualificazione. La gestione delle politiche per la tutela degli edifici storici deve essere perciò rivista, sia nella teoria sia nella pratica, superando il timore di “traslare” alcune strategie tipiche degli investimenti privati nel settore pubblico o di applicare tecniche innovative sia allo sviluppo sia alla comunicazione delle iniziative. L’innovazione del programma Villas è certamente tempestiva nella proposta di nuove strategie di pianificazione, soprattutto in quanto concentra la propria azione nel superamento della tradizionale separazione fra edilizia ed ambiente, pubblico e privato, locale e internazionale. La ricerca offre, infatti, una scala di valutazione ed intervento ampia, i cui strumenti sono calibrati sulle necessità di tutti i soggetti interessati (dal singolo proprietario, al progettista, alle pubbliche amministrazioni) in un quadro sovra-nazionale. L’uso di una forte interattività attraverso il web consente di gestire insieme queste azioni, anche se svolte con mezzi tradizionali (conferenze, brochure, pubblicazioni, etc), favorendo lo scambio di informazioni e lo sviluppo di progetti comuni. I risultati e le best-practices sviluppate da ogni partner sono, ad esempio, leggibili sia nel contesto locale sia all’interno di un quadro più ampio transnazionale (e in inglese) che li integra a quelli ottenuti, in parallelo, dall’intero staff della ricerca.

Gli strumenti per la valorizzazione del patrimonio edilizio. Il SIT come sistema integrato architettonico e territoriale

COCCAGNA, Maddalena;TONELLI, Gabriele
2006

Abstract

Gli ostacoli maggiori per una conservazione corretta del nostro patrimonio architettonico non sono imputabili soltanto al naturale degrado del costruito che è, anzi, soltanto l’effetto ultimo di una serie di fattori di rischio quali il cambiamento negli stili di vita, la frammentazione della proprietà e la scarsa disponibilità economica per la gestione dei fabbricati. E’ evidente che la mancanza di fondi per intervenire sul costruito è un limite essenziale per poter svolgere qualsiasi attività di riuso, soprattutto trattandosi di edifici soggetti a vincolo, tuttavia è drammatico riconoscere che spesso è più l’incertezza nella pianificazione della sostenibilità nel tempo dell’intervento a creare la paralisi dei progetti di riqualificazione. La gestione delle politiche per la tutela degli edifici storici deve essere perciò rivista, sia nella teoria sia nella pratica, superando il timore di “traslare” alcune strategie tipiche degli investimenti privati nel settore pubblico o di applicare tecniche innovative sia allo sviluppo sia alla comunicazione delle iniziative. L’innovazione del programma Villas è certamente tempestiva nella proposta di nuove strategie di pianificazione, soprattutto in quanto concentra la propria azione nel superamento della tradizionale separazione fra edilizia ed ambiente, pubblico e privato, locale e internazionale. La ricerca offre, infatti, una scala di valutazione ed intervento ampia, i cui strumenti sono calibrati sulle necessità di tutti i soggetti interessati (dal singolo proprietario, al progettista, alle pubbliche amministrazioni) in un quadro sovra-nazionale. L’uso di una forte interattività attraverso il web consente di gestire insieme queste azioni, anche se svolte con mezzi tradizionali (conferenze, brochure, pubblicazioni, etc), favorendo lo scambio di informazioni e lo sviluppo di progetti comuni. I risultati e le best-practices sviluppate da ogni partner sono, ad esempio, leggibili sia nel contesto locale sia all’interno di un quadro più ampio transnazionale (e in inglese) che li integra a quelli ottenuti, in parallelo, dall’intero staff della ricerca.
2006
9788890097447
SIT; GIS; valorizzazione; edilizia; rurale; beni culturali
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/519392
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact