L’allestimento del Padiglione Italiano alla 10° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia curato da Franco Purini con Nicola Marzot, Margherita Petranzan e Livio Sacchi diventa l’occasione per rileggere un percorso progettuale sul tema della città di fondazione e sul ruolo che oggi l’architettura può rivestire nel disegno del territorio. Situata all’incrocio dei due corridoi europei Lisbona-Kiev e Berlino-Palermo tra le province di VErona e MAntova, VEMA si presenta come una città innovativa, utopica ed al contempo ideale. Il grande plastico, realizzato in poco più di un mese dal DIAPReM dell’Università di Ferrara, identifica un momento importante dell’allestimento del Padiglione perché unifica le diverse espressioni progettuali e permette di comprendere e di rendere accessibile a tutti il potere rappresentativo del masterplan e del disegno architettonico. Le fasi di realizzazione, la tecnologia informatica e l’innovazione di processo permettono oggi di produrre in breve tempo da diversi sorgenti digitali di modellazione CAD una descrizione solida coerente dello spazio urbano, secondo un’antica tradizione che vede nella costruzione del modello un primo tentativo di imitazione e di simulazione concreta dell’atto fondativo dell’architettura e della città. Questo dossier è dedicato a raccontare tutta la storia della creazione del plastico, attraverso le oltre seicento formelle che lo compongono, che possono in qualche modo identificare ciascuna altrettante vicende umane, critiche e tecniche. Il Centro DIAPReM del Dipartimento di Architettura di Ferrara dal 2002 sviluppa ricerche sull’utilizzo delle tecnologie di RapidPrototyping nel campo dei Beni Culturali, dell’Architettura e del Design, in una stretta collaborazione con la CMF Marelli di Cinisello Balsamo, importatrice della tecnologia di stampa tridimensionale ZCorporation. La tecnologia di stampa tridimensionale ZCorporation si basa su un sistema “layer by layer” di costruzione del prototipo. Il materiale di costruzione del modello è la polvere di gesso, scelto anche da molte soprintendenze e restauratori per realizzare copie, essendo un materiale “naturale”, facilmente verniciabile e caratterizzabile. Le stampanti ZCorp sono le stampanti più veloci attualmente sul mercato, usano una tecnologia di polvere inventata e brevettata dal Massachusetts Institute of Technology di Boston (USA) per creare direttamente parti fisiche da dati digitali. Il sistema di funzionamento è riassumibile in fasi molto semplici: per primo la stampante 3D stende un strato sottile di polvere, successivamente viene spruzzato dalle testine di stampa uno strato di collante a base d’acqua solamente nelle zone che devono essere create. Terminate queste due fasi il pistone, che controlla il tavolo di lavoro, si abbassa facendo spazio al prossimo strato, ed il processo è ripetuto sino al completamento del modello. Una volta terminato il modello, questo è sostenuto dalla polvere sciolta non essendo stata oggetto di stampa. Per rimuovere il prototipo dal cestello di lavoro e sufficiente elevare il pistone che controlla la tavola di lavoro e la polvere non incollata verrà asportata molto semplicemente. E’ possibile riutilizzare questa polvere non incollata come nuovo materiale da stampa; tutto ciò permette di utilizzare solamente materiale atto alla creazione del modello, senza utilizzare materiale a perdere per il sostegno dello stesso riducendo i costi. Nel caso della realizzazione del grande plastico di VEMA il DIAPReM ha costituito nel mese di agosto 2006 una rete di collaboratori in tutto il territorio nazionale ed oltre per poter avere un gruppo di stampanti concettuali della medesima tecnologia di produzione, coinvolgendo giovani società che si stanno esponendo in questo settore del mercato dei servizi: la TryeCo snc di Ferrara e Leviatan srl di Firenze hanno collaborato in maniera continuativa con il DIAPReM che ha coordinato ogni fase di lavoro dall’Università di Ferrara, mentre in un secondo momento per completare le ultime fasi del modello hanno partecipato anche la Move it Design snc di Marcianise, la Ferrotto Design sas di Roletto e i.CUP - Istituto per il Progetto Urbano Contemporaneo USI _ Accademia di Architettura di Mendrisio.
Dossier la città nuova. Italia-y-2026.Invito a VEMA attraverso la creazione del grande plastico
BALZANI, Marcello;
2006
Abstract
L’allestimento del Padiglione Italiano alla 10° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia curato da Franco Purini con Nicola Marzot, Margherita Petranzan e Livio Sacchi diventa l’occasione per rileggere un percorso progettuale sul tema della città di fondazione e sul ruolo che oggi l’architettura può rivestire nel disegno del territorio. Situata all’incrocio dei due corridoi europei Lisbona-Kiev e Berlino-Palermo tra le province di VErona e MAntova, VEMA si presenta come una città innovativa, utopica ed al contempo ideale. Il grande plastico, realizzato in poco più di un mese dal DIAPReM dell’Università di Ferrara, identifica un momento importante dell’allestimento del Padiglione perché unifica le diverse espressioni progettuali e permette di comprendere e di rendere accessibile a tutti il potere rappresentativo del masterplan e del disegno architettonico. Le fasi di realizzazione, la tecnologia informatica e l’innovazione di processo permettono oggi di produrre in breve tempo da diversi sorgenti digitali di modellazione CAD una descrizione solida coerente dello spazio urbano, secondo un’antica tradizione che vede nella costruzione del modello un primo tentativo di imitazione e di simulazione concreta dell’atto fondativo dell’architettura e della città. Questo dossier è dedicato a raccontare tutta la storia della creazione del plastico, attraverso le oltre seicento formelle che lo compongono, che possono in qualche modo identificare ciascuna altrettante vicende umane, critiche e tecniche. Il Centro DIAPReM del Dipartimento di Architettura di Ferrara dal 2002 sviluppa ricerche sull’utilizzo delle tecnologie di RapidPrototyping nel campo dei Beni Culturali, dell’Architettura e del Design, in una stretta collaborazione con la CMF Marelli di Cinisello Balsamo, importatrice della tecnologia di stampa tridimensionale ZCorporation. La tecnologia di stampa tridimensionale ZCorporation si basa su un sistema “layer by layer” di costruzione del prototipo. Il materiale di costruzione del modello è la polvere di gesso, scelto anche da molte soprintendenze e restauratori per realizzare copie, essendo un materiale “naturale”, facilmente verniciabile e caratterizzabile. Le stampanti ZCorp sono le stampanti più veloci attualmente sul mercato, usano una tecnologia di polvere inventata e brevettata dal Massachusetts Institute of Technology di Boston (USA) per creare direttamente parti fisiche da dati digitali. Il sistema di funzionamento è riassumibile in fasi molto semplici: per primo la stampante 3D stende un strato sottile di polvere, successivamente viene spruzzato dalle testine di stampa uno strato di collante a base d’acqua solamente nelle zone che devono essere create. Terminate queste due fasi il pistone, che controlla il tavolo di lavoro, si abbassa facendo spazio al prossimo strato, ed il processo è ripetuto sino al completamento del modello. Una volta terminato il modello, questo è sostenuto dalla polvere sciolta non essendo stata oggetto di stampa. Per rimuovere il prototipo dal cestello di lavoro e sufficiente elevare il pistone che controlla la tavola di lavoro e la polvere non incollata verrà asportata molto semplicemente. E’ possibile riutilizzare questa polvere non incollata come nuovo materiale da stampa; tutto ciò permette di utilizzare solamente materiale atto alla creazione del modello, senza utilizzare materiale a perdere per il sostegno dello stesso riducendo i costi. Nel caso della realizzazione del grande plastico di VEMA il DIAPReM ha costituito nel mese di agosto 2006 una rete di collaboratori in tutto il territorio nazionale ed oltre per poter avere un gruppo di stampanti concettuali della medesima tecnologia di produzione, coinvolgendo giovani società che si stanno esponendo in questo settore del mercato dei servizi: la TryeCo snc di Ferrara e Leviatan srl di Firenze hanno collaborato in maniera continuativa con il DIAPReM che ha coordinato ogni fase di lavoro dall’Università di Ferrara, mentre in un secondo momento per completare le ultime fasi del modello hanno partecipato anche la Move it Design snc di Marcianise, la Ferrotto Design sas di Roletto e i.CUP - Istituto per il Progetto Urbano Contemporaneo USI _ Accademia di Architettura di Mendrisio.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.