Introduzione. L’attuale normativa italiana non riconosce le patologie infettive e parassitarie come malattie professionali bensì come infortuni sul lavoro, in virtù dell’assimilazione del concetto di “causa virulenta” a quello di “causa violenta” [1]. Tuttavia, questa equiparazione comporta alcune criticità, tra cui l’aggregazione dei dati delle malattie infettive professionali con quelli relativi ad altri infortuni di diversa natura, limitando quindi la possibilità di analisi epidemiologica. Inoltre, la probabile presenza di sotto-notifica e la difficoltà nell’accertare il nesso causale tra esposizione lavorativa ad agenti infettivi e insorgenza della malattia, compromettono la piena comprensione e consapevolezza del fenomeno. Obiettivi. L’obiettivo del presente studio è sintetizzare la letteratura scientifica più recente relativa ai casi documentati di patologie infettive di sospetta origine occupazionale in Italia. L’analisi include anche una riflessione critica sulle difficoltà legate alla segnalazione di tali patologie e all’identificazione dei soggetti a rischio. Metodi. È stata realizzata una revisione della letteratura scientifica, nell’ambito del progetto BRIC INAIL 2022 (ID 22) di ricerca attiva di tecnopatie infettive, includendo case report e case series italiani che descrivessero eventi infettivi attribuibili a cause occupazionali, pubblicati da gennaio 2010 a dicembre 2023. Sono state escluse le descrizioni di casi di COVID-19. La ricerca è stata condotta sulle banche dati PubMed/MEDLINE, Web of Science e Scopus. Risultati. Gli articoli inclusi nella revisione sono stati 13, tra cui 11 case report e 2 case series. La maggior parte delle patologie infettive analizzate sono di natura zoonotica, presenti nel 61,5% degli studi considerati. Questo dato è coerente con le categorie professionali coinvolte, che comprendono lavoratori a contatto diretto con animali (46,2% degli studi totali) e impiegati nel settore alimentare (30,8%). Anche i patogeni descritti riflettono tale tendenza, con un’elevata presenza di agenti zoonotici. In particolare, il 38,5% degli articoli ha esaminato patologie provocate da elminti, quali Anisakis simplex, Ancylostomatidae ed Echinococcus granulosus. Il 30,8% degli studi inclusi, invece, ha riportato casi di infezioni in operatori sanitari. Conclusione. I risultati del presente studio sottolineano la rilevanza degli agenti biologici come causa di infezioni occupazionali anche nel contesto italiano. L’analisi condotta ha inoltre evidenziato una conoscenza ancora limitata dei fattori che influenzano l’insorgenza di zoonosi occupazionali in Italia. Tale lacuna conoscitiva evidenzia la necessità di introdurre programmi educativi e preventivi dedicati a questi lavoratori per aumentare la loro consapevolezza dei rischi di infezione sul luogo di lavoro [2]. Questi risultati possono suggerire la presenza di una dimensione epidemiologica sommersa di infezioni lavorocorrelate e la necessità di una sorveglianza più accurata basata su sistemi di registrazione locale e nazionale delle patologie infettive professionali.
INFEZIONI LAVORO-CORRELATE: UNA REVISIONE DELLA CASISTICA ITALIANA
M. R. Nocilla;A. Montagnani;A. Bordignon;S. Mattioli
2025
Abstract
Introduzione. L’attuale normativa italiana non riconosce le patologie infettive e parassitarie come malattie professionali bensì come infortuni sul lavoro, in virtù dell’assimilazione del concetto di “causa virulenta” a quello di “causa violenta” [1]. Tuttavia, questa equiparazione comporta alcune criticità, tra cui l’aggregazione dei dati delle malattie infettive professionali con quelli relativi ad altri infortuni di diversa natura, limitando quindi la possibilità di analisi epidemiologica. Inoltre, la probabile presenza di sotto-notifica e la difficoltà nell’accertare il nesso causale tra esposizione lavorativa ad agenti infettivi e insorgenza della malattia, compromettono la piena comprensione e consapevolezza del fenomeno. Obiettivi. L’obiettivo del presente studio è sintetizzare la letteratura scientifica più recente relativa ai casi documentati di patologie infettive di sospetta origine occupazionale in Italia. L’analisi include anche una riflessione critica sulle difficoltà legate alla segnalazione di tali patologie e all’identificazione dei soggetti a rischio. Metodi. È stata realizzata una revisione della letteratura scientifica, nell’ambito del progetto BRIC INAIL 2022 (ID 22) di ricerca attiva di tecnopatie infettive, includendo case report e case series italiani che descrivessero eventi infettivi attribuibili a cause occupazionali, pubblicati da gennaio 2010 a dicembre 2023. Sono state escluse le descrizioni di casi di COVID-19. La ricerca è stata condotta sulle banche dati PubMed/MEDLINE, Web of Science e Scopus. Risultati. Gli articoli inclusi nella revisione sono stati 13, tra cui 11 case report e 2 case series. La maggior parte delle patologie infettive analizzate sono di natura zoonotica, presenti nel 61,5% degli studi considerati. Questo dato è coerente con le categorie professionali coinvolte, che comprendono lavoratori a contatto diretto con animali (46,2% degli studi totali) e impiegati nel settore alimentare (30,8%). Anche i patogeni descritti riflettono tale tendenza, con un’elevata presenza di agenti zoonotici. In particolare, il 38,5% degli articoli ha esaminato patologie provocate da elminti, quali Anisakis simplex, Ancylostomatidae ed Echinococcus granulosus. Il 30,8% degli studi inclusi, invece, ha riportato casi di infezioni in operatori sanitari. Conclusione. I risultati del presente studio sottolineano la rilevanza degli agenti biologici come causa di infezioni occupazionali anche nel contesto italiano. L’analisi condotta ha inoltre evidenziato una conoscenza ancora limitata dei fattori che influenzano l’insorgenza di zoonosi occupazionali in Italia. Tale lacuna conoscitiva evidenzia la necessità di introdurre programmi educativi e preventivi dedicati a questi lavoratori per aumentare la loro consapevolezza dei rischi di infezione sul luogo di lavoro [2]. Questi risultati possono suggerire la presenza di una dimensione epidemiologica sommersa di infezioni lavorocorrelate e la necessità di una sorveglianza più accurata basata su sistemi di registrazione locale e nazionale delle patologie infettive professionali.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


