Questo articolo discuterà il libro “The Deadly Life of Logistics. Mapping Violence in Global Trade” (2014) della geografa Deborah Cowen. Dieci anni dopo la sua pubblicazione, il testo risulta ancora fondamentale per capire la centralità della violenza all’interno di operazioni globali di circolazione capitalistica nel settore logistico. Come suggerisce Cowen, il ruolo della violenza logistica non può essere compreso se prima non viene individuata la separazione fra politica e tecnica messa in atto dal discorso logistico. Indagando le origini militari della logistica, l’intersezione fra mobilità e lavoro nei corridoi logistici e nelle supply chains, la pirateria e le Zone Economiche Speciali fattesi città, Cowen è in grado di offrire una lettura attenta della logistica da una prospettiva che incrocia gli studi internazionali, l’economia politica e la geografia. In tal modo, mette al centro i corpi che animano la logistica quotidianamente, al di là delle grandi infrastrutture che segnano il territorio e fanno geografia attraversando il globo. Questo breve contributo critico, quindi, cercherà di riportare l’attenzione su un volume internazionale, non tradotto in italiano, le cui considerazioni rimangono valide per l’attuale “regime di guerra”.
Violenza Logistica. Deborah Cowen dieci anni dopo
Richard Lee Peragine
2025
Abstract
Questo articolo discuterà il libro “The Deadly Life of Logistics. Mapping Violence in Global Trade” (2014) della geografa Deborah Cowen. Dieci anni dopo la sua pubblicazione, il testo risulta ancora fondamentale per capire la centralità della violenza all’interno di operazioni globali di circolazione capitalistica nel settore logistico. Come suggerisce Cowen, il ruolo della violenza logistica non può essere compreso se prima non viene individuata la separazione fra politica e tecnica messa in atto dal discorso logistico. Indagando le origini militari della logistica, l’intersezione fra mobilità e lavoro nei corridoi logistici e nelle supply chains, la pirateria e le Zone Economiche Speciali fattesi città, Cowen è in grado di offrire una lettura attenta della logistica da una prospettiva che incrocia gli studi internazionali, l’economia politica e la geografia. In tal modo, mette al centro i corpi che animano la logistica quotidianamente, al di là delle grandi infrastrutture che segnano il territorio e fanno geografia attraversando il globo. Questo breve contributo critico, quindi, cercherà di riportare l’attenzione su un volume internazionale, non tradotto in italiano, le cui considerazioni rimangono valide per l’attuale “regime di guerra”.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


