Fin dagli anni universitari presso la Scuola di Architettura di Roma, Luigi Vietti (1903-1998) mostra un vivo interesse per le architetture della tradizione costruttiva minore. Nei suoi scritti critici della prima metà degli anni trenta, egli analizza con attenzione gli aspetti pratici, architettonici e, soprattutto, formali dell’architettura spontanea. Questi temi trovano ulteriore sviluppo anche nella sua attività progettuale, in particolare nei decenni successivi, quando elabora una personale interpretazione di tali modelli. Vietti assimila progressivamente numerosi dettagli e soluzioni costruttive tradizionali, reinterpretandoli come elementi estetici e stilistici da inserire nei propri progetti, così da conferirgli un carattere rustico e naturale. In questo modo, dà forma a un’idea di ambientamento armonioso nel paesaggio, spesso ancora incontaminato. Con il passare degli anni, la sua rielaborazione di questi motivi diventa sempre più libera, distaccandosi sia dalla loro originaria funzione sia dal legame con il contesto d’origine, fino al punto da inventare egli stesso gli elementi “tradizionali” che intende evocare.
Luigi Vietti. L’invenzione della tradizione
Giorgia Sala
2019
Abstract
Fin dagli anni universitari presso la Scuola di Architettura di Roma, Luigi Vietti (1903-1998) mostra un vivo interesse per le architetture della tradizione costruttiva minore. Nei suoi scritti critici della prima metà degli anni trenta, egli analizza con attenzione gli aspetti pratici, architettonici e, soprattutto, formali dell’architettura spontanea. Questi temi trovano ulteriore sviluppo anche nella sua attività progettuale, in particolare nei decenni successivi, quando elabora una personale interpretazione di tali modelli. Vietti assimila progressivamente numerosi dettagli e soluzioni costruttive tradizionali, reinterpretandoli come elementi estetici e stilistici da inserire nei propri progetti, così da conferirgli un carattere rustico e naturale. In questo modo, dà forma a un’idea di ambientamento armonioso nel paesaggio, spesso ancora incontaminato. Con il passare degli anni, la sua rielaborazione di questi motivi diventa sempre più libera, distaccandosi sia dalla loro originaria funzione sia dal legame con il contesto d’origine, fino al punto da inventare egli stesso gli elementi “tradizionali” che intende evocare.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


