Risignificare una rovina contemporanea. La trasformazione del Mercato di Braga di E.S.M.

At the end of the 1990s, the Braga administration entrusted the future Pritzker Prize winner Eduardo Souto de Moura with the reconfiguration of the Municipal Market, which the same architect had designed thirteen years earlier. The case of the Braga Market, which had fallen into disuse as a commercial venue, is a unique example of the dialogue between selective preservation and re-signification of the existing. Indeed, Souto de Moura’s hand has succeeded in transforming the abandoned building into a contemporary ruin in which the fragments of the old artefact have taken on a new figurative-spatial value in relation to the renewed functional programme. The story of the Braga Market tells how a heritage building (Souto de Moura was already an internationally recognised designer at his second commission in 1997) can be transformed with ease and without any reverence; an attitude that in many cities has led to the immobility of urban changes. The Market is now an archaeological promenade: a garden of fragments articulated by granite walls and pilotis of the old hypostyle hall which, freed from the weight of the roof, appear as sculptures of Giuseppe Uncini in dialogue with the new volumes of the Schools of dance and music.

Alla fine degli anni ‘90 l’amministrazione di Braga affida al futuro premio Pritzker Eduardo Souto de Moura la riconfigurazione del Mercato Municipale che lo stesso architetto aveva progettato tredici anni prima. Il caso del Mercato di Braga, caduto in disuso come luogo commerciale, è un esempio unico che narra del dialogo tra conservazione selettiva e risignificazione dell’esistente. La mano di Souto de Moura è riuscita infatti a trasformare l’edificio abbandonato in una rovina contemporanea in cui i frammenti del vecchio manufatto hanno assunto un nuovo valore figurativo-spaziale in relazione al rinnovato programma funzionale. La storia del Mercato di Braga racconta di come un patrimonio d’autore (Souto de Moura era già un progettista riconosciuto a livello internazionale al suo secondo incarico del 1997) possa essere trasformato con disinvoltura e senza alcuna riverenza; atteggiamento che in molte città ha condotto all’immobilismo dei mutamenti urbani. Il Mercato è ora una passeggiata archeologica: un giardino di lacerti scandito da muri in granito e pilotis della vecchia sala ipostila che, liberati dal peso della copertura, appaiono come sculture di Giuseppe Uncini in dialogo con i nuovi volumi delle Scuole di danza e musica.