La sentenza n. 111/2024 della Corte costituzionale affronta la delicata questione della legittimità del “contributo straordinario contro il caro bollette”, introdotto nel 2022 a carico delle imprese energetiche. La Corte, pur dichiarando l’illegittimità parziale del tributo in relazione all’inclusione delle accise nella base imponibile, ne ha confermato la compatibilità con i principi costituzionali di capacità contributiva e di ragionevolezza, invocando lo stato straordinario della situazione (non soltanto finanziaria) derivante dalla guerra in Ucraina e dall’impatto della medesima sul tessuto economico nazionale. In commento, tuttavia, si sollevano interrogativi di più ampio respiro in merito alla configurabilità di una tassazione sugli extraprofitti nel quadro del sistema tributario ordinario, dunque a prescindere dalla eccezionalità della situazione. L’analisi della sentenza offre l’occasione per un approfondimento teorico sulla nozione di extraprofitto, la cui definizione giuridica rimane tuttora controversa e, a volte, confusa con il concetto di Windfall tax, e sulle sue possibili implicazioni in termini di equità e di efficienza del sistema tributario in generale. Si esamina infine criticamente la decisione della Corte, valutando la portata del principio di capacità contributiva in situazioni di crisi, e analizzando le argomentazioni a sostegno della legittimità del contributo straordinario. In particolare, si affronta la natura eccezionale del tributo e la sua compatibilità con i principi di legalità e di proporzionalità, nonché le possibili distorsioni concorrenziali che potrebbero derivare dalla sua applicazione. Le conclusioni sono nel senso ampliare il dibattito sulla tassazione degli extraprofitti, offrendo spunti di riflessione per una sua eventuale, possibile, introduzione stabile nell’ordinamento italiano, nel rispetto dei principi costituzionali e delle esigenze di un sistema fiscale equo ed efficiente.

I presupposti costituzionali per la tassazione degli extraprofitti (ai limiti dello stato di eccezione)

greggi marco
Primo
2024

Abstract

La sentenza n. 111/2024 della Corte costituzionale affronta la delicata questione della legittimità del “contributo straordinario contro il caro bollette”, introdotto nel 2022 a carico delle imprese energetiche. La Corte, pur dichiarando l’illegittimità parziale del tributo in relazione all’inclusione delle accise nella base imponibile, ne ha confermato la compatibilità con i principi costituzionali di capacità contributiva e di ragionevolezza, invocando lo stato straordinario della situazione (non soltanto finanziaria) derivante dalla guerra in Ucraina e dall’impatto della medesima sul tessuto economico nazionale. In commento, tuttavia, si sollevano interrogativi di più ampio respiro in merito alla configurabilità di una tassazione sugli extraprofitti nel quadro del sistema tributario ordinario, dunque a prescindere dalla eccezionalità della situazione. L’analisi della sentenza offre l’occasione per un approfondimento teorico sulla nozione di extraprofitto, la cui definizione giuridica rimane tuttora controversa e, a volte, confusa con il concetto di Windfall tax, e sulle sue possibili implicazioni in termini di equità e di efficienza del sistema tributario in generale. Si esamina infine criticamente la decisione della Corte, valutando la portata del principio di capacità contributiva in situazioni di crisi, e analizzando le argomentazioni a sostegno della legittimità del contributo straordinario. In particolare, si affronta la natura eccezionale del tributo e la sua compatibilità con i principi di legalità e di proporzionalità, nonché le possibili distorsioni concorrenziali che potrebbero derivare dalla sua applicazione. Le conclusioni sono nel senso ampliare il dibattito sulla tassazione degli extraprofitti, offrendo spunti di riflessione per una sua eventuale, possibile, introduzione stabile nell’ordinamento italiano, nel rispetto dei principi costituzionali e delle esigenze di un sistema fiscale equo ed efficiente.
2024
Greggi, Marco
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