Via Terracina e il margine a nord della Mostra d’Oltremare, i resti archeologici relativi all’antico tracciato della strada Antiniana, il Mausoleo funerario, l’acquedotto del Serino e il complesso termale sono i principali elementi che caratterizzano l’ambito di progetto e che richiedono di essere letti secondo una logica relazionale. Per questo nel workshop il Dipartimento di Architettura di Ferrara, sceglie di lavorare nell’intero sistema di archeologia urbana e Mostra, per dare una risposta completa alle complessità dell’area con gli obiettivi di recupero e rifunzionalizzazione di masseria e foresteria, ridisegno del sistema archeologico e di margine, spazi pubblici e accessibilità. Siamo in uno scenario italiano di città a differenti intensità, con eterotopia, frammenti urbani e beni in abbandono, ordinati sulle reti di Prenestina, Parco e Muro, vissuti lungo la velocità di via Terracina, richiamando integrazione del tessuto, connessioni e valorizzazione di testimonianze storiche. Tre gruppi, lavorando singolarmente ai tre ambiti, hanno adottato un metodo di approccio condiviso alla scala urbana, quello di comporre un limite poroso, un percorso scandito da punti relazionali, con soluzioni architettoniche armonizzate nel disegno. Punti e opere identificate dalla lettura del sistema morfologico urbano, ambiti di lavoro e connettività direzionate su strade vicinali, assi insediativi, sistemi geomorfologici, vuoti, dislivelli orografici, muro e sostruzioni antiche. Ambiti dove saranno inseriti nuovi volumi, ridisegno dei bordi, aree pubbliche e collegamenti.
PROARCH MOSTRA d’OLTREMARE call for paper
alessandro gaiani;gabriele lelli;valentina radi
2023
Abstract
Via Terracina e il margine a nord della Mostra d’Oltremare, i resti archeologici relativi all’antico tracciato della strada Antiniana, il Mausoleo funerario, l’acquedotto del Serino e il complesso termale sono i principali elementi che caratterizzano l’ambito di progetto e che richiedono di essere letti secondo una logica relazionale. Per questo nel workshop il Dipartimento di Architettura di Ferrara, sceglie di lavorare nell’intero sistema di archeologia urbana e Mostra, per dare una risposta completa alle complessità dell’area con gli obiettivi di recupero e rifunzionalizzazione di masseria e foresteria, ridisegno del sistema archeologico e di margine, spazi pubblici e accessibilità. Siamo in uno scenario italiano di città a differenti intensità, con eterotopia, frammenti urbani e beni in abbandono, ordinati sulle reti di Prenestina, Parco e Muro, vissuti lungo la velocità di via Terracina, richiamando integrazione del tessuto, connessioni e valorizzazione di testimonianze storiche. Tre gruppi, lavorando singolarmente ai tre ambiti, hanno adottato un metodo di approccio condiviso alla scala urbana, quello di comporre un limite poroso, un percorso scandito da punti relazionali, con soluzioni architettoniche armonizzate nel disegno. Punti e opere identificate dalla lettura del sistema morfologico urbano, ambiti di lavoro e connettività direzionate su strade vicinali, assi insediativi, sistemi geomorfologici, vuoti, dislivelli orografici, muro e sostruzioni antiche. Ambiti dove saranno inseriti nuovi volumi, ridisegno dei bordi, aree pubbliche e collegamenti.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.