La sentenza n. 2319 del 2024 della Cassazione affronta per la prima volta esplicitamente il problema della modalità di attuazione sul campo interno del principio della non punibilità delle vittime di tratta per i reati dalle stesse commessi a causa della relativa condizione di soggiogamento, sancito da plurime fonti internazionali in materia e fondato dalla Corte di Strasburgo sull’art. 4 Cedu, ma non ancora tradotto in una disposizione ad hoc da parte del legislatore italiano

Lo stato di necessità quale viatico al principio europeo di non incriminazione delle vittime di tratta coinvolte in attività illegali: una pronuncia “a rime obbligate” della Cassazione

Venturoli
2024

Abstract

La sentenza n. 2319 del 2024 della Cassazione affronta per la prima volta esplicitamente il problema della modalità di attuazione sul campo interno del principio della non punibilità delle vittime di tratta per i reati dalle stesse commessi a causa della relativa condizione di soggiogamento, sancito da plurime fonti internazionali in materia e fondato dalla Corte di Strasburgo sull’art. 4 Cedu, ma non ancora tradotto in una disposizione ad hoc da parte del legislatore italiano
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