Every child develops according to his/her daily experiences while interacting with the surrounding environment. These sensory experiences are directed to the central nervous system and subsequently elaborated. Vision has a primary role in neural development during the first years of life because it facilitates the integration of information coming from diverse sensory paths. In fact, vision is defined as an «experience synthesizer» since it allows for a global perception of an object and simultaneously furnishes abundant information on the object’s features (Fraiberg, 1977). Many studies have therefore emphasized how vision plays an important role in the child’s discovery and interaction with the environment, and how it helps in organizing motor, cognitive and relational skills. A child who has a visual deficit and who doesn’t receive enough information through sight, has difficulty in making sense of all the diverse stimulus, in constructing a mental representation of an external reality and its features, and consequently, acquiring self awareness in reality. The «object», as referred to in (Berti et al., 2000) as a psychomotor category, is central. The TNPEE observes and considers it in preparing therapeutic intervention. This article emphasizes the importance of the «object» through the discussion of three clinical case studies.

Lo sviluppo di ogni bambino avviene grazie alle sue esperienze quotidiane di interazione con l’ambiente che lo circonda, che vengono convogliate al sistema nervoso centrale tramite i sensi e successivamente elaborate. La vista ha un ruolo primario nel neurosviluppo, in quanto facilita, nei primi anni di vita, l’integrazione delle informazioni derivanti dai diversi canali sensoriali. Essa viene infatti definita il «sintetizzatore dell’esperienza» poiché permette di percepire l’oggetto nella sua globalità, fornendo simultaneamente numerose informazioni sulle sue caratteristiche (Fraiberg, 1977). Numerosi studi in letteratura hanno evidenziato quindi che il canale visivo riveste un ruolo cruciale per il bambino nella conoscenza dell’ambiente e nell’interazione con esso, aiutandolo a organizzare la propria motricità e a sviluppare le proprie abilità cognitive e relazionali. Il bambino con disabilità visiva, non ricevendo adeguate informazioni dal sistema visivo, fatica a dare un significato ai diversi stimoli ricevuti, a costruirsi una rappresentazione mentale della realtà esterna e delle sue caratteristiche e, conseguentemente, ad acquisire una consapevolezza di sé all’interno di essa. Nell’insieme degli elementi che il TNPEE osserva e considera nella predisposizione dell’intervento terapeutico, la scelta dell’«oggetto», inteso come categoria psicomotoria (Berti, Comunello e Savini, 2001), rappresenta un elemento centrale. L’articolo vuole sottolinearne l’importanza attraverso il contributo di tre casi clinici.

Il ruolo della categoria «oggetto» nell’intervento neuropsicomotorio rivolto al bambino con disabilità visiva

Battistin Tiziana
Ultimo
2022

Abstract

Lo sviluppo di ogni bambino avviene grazie alle sue esperienze quotidiane di interazione con l’ambiente che lo circonda, che vengono convogliate al sistema nervoso centrale tramite i sensi e successivamente elaborate. La vista ha un ruolo primario nel neurosviluppo, in quanto facilita, nei primi anni di vita, l’integrazione delle informazioni derivanti dai diversi canali sensoriali. Essa viene infatti definita il «sintetizzatore dell’esperienza» poiché permette di percepire l’oggetto nella sua globalità, fornendo simultaneamente numerose informazioni sulle sue caratteristiche (Fraiberg, 1977). Numerosi studi in letteratura hanno evidenziato quindi che il canale visivo riveste un ruolo cruciale per il bambino nella conoscenza dell’ambiente e nell’interazione con esso, aiutandolo a organizzare la propria motricità e a sviluppare le proprie abilità cognitive e relazionali. Il bambino con disabilità visiva, non ricevendo adeguate informazioni dal sistema visivo, fatica a dare un significato ai diversi stimoli ricevuti, a costruirsi una rappresentazione mentale della realtà esterna e delle sue caratteristiche e, conseguentemente, ad acquisire una consapevolezza di sé all’interno di essa. Nell’insieme degli elementi che il TNPEE osserva e considera nella predisposizione dell’intervento terapeutico, la scelta dell’«oggetto», inteso come categoria psicomotoria (Berti, Comunello e Savini, 2001), rappresenta un elemento centrale. L’articolo vuole sottolinearne l’importanza attraverso il contributo di tre casi clinici.
2022
Cuberli, Virginia; Zanatta, Alessia; Trentin, Silvia; Mercuriali, Elena; Battistin, Tiziana
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