La gestione collettiva estesa dei diritti a compenso

The paper examines the new art. 180-ter of the Italian copyright law, which now generally allows the management of authors' and artists' remuneration rights through extended collective licenses (ECL). The paper suggests that an ECL system of remuneration rights is essential to prevent fatiguing objection of users in courts: pretending to charge the collecting societies with the burden of proof of individual «mandates», single acts of use and ownership of each protected (and mandated) work. Therefore, the ECL system, although not expressly considered in the DSM directive, appears to be consistent with the generally accepted principle of disposal of remuneration rights in favour of collecting societies, and with the interest in making collective management effective. Where authors and artists have exercised opt-out rights, it is the user’s responsibility to analytically demonstrate the exploitation of the individual works, to carve out what is due to the owners who opted out. Italian law appears however questionable, and worthy of rethinking, in the provision for a maximum number of three representatives collecting entitled to grant licenses with extended effect.

Il lavoro esamina il nuovo art. 180-ter l.a., che in via generale consente la gestione collettiva in forma estesa dei diritti di remunerazione di autori e artisti. Il lavoro ritiene che la gestione collettiva estesa dei diritti di remunerazione è essenziale per sottrarsi ad eccezioni degli utilizzatori fondate sulla mancata prova di "mandati" individuali di autori e artisti, così come sulla mancata prova delle singole utilizzazioni delle loro opere e della relativa titolarità. Il sistema di licenze collettive estese perciò, ancorché non espressamente previsto dalla direttiva europea con riferimento ai diritti di remunerazione, sembra giustificato dal principio generale della disponibilità di questi diritti in favore di società di gestione collettiva, che possano operare efficientemente. In caso di esercizio del diritto di opt-out da parte di autori e artisti, l'utilizzatore è gravato dall'onere di provare le singole utilizzazioni delle opere di questi autori, per potere scontare l'importo ad essi dovuto da quello complessivamente dovuto alla società di gestione collettiva. Il sistema italiano appare tuttavia discutibile, e meritevole di ripensamento, nella previsione relativa al numero di tre società di gestione collettiva rappresentative e legittimate a concedere licenze collettive estese.