Il lavoro esamina la disciplina della PAC come attuata dalle origini sino a quella del prossimo futuro (ossia quella di cui ai regolamenti destinati ad entrare in vigore per il periodo 2023 – 2027) per verificare quale è stato, nel corso dei sessant’anni di sua attuazione, il rapporto tra essa e l’esigenza di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, conformemente a quanto previsto dall’art. 39, par. 1, lett. d), TFUE. Ed infatti, da qualche tempo la tematica della sicurezza alimentare sembra essere tornata al centro dell’attenzione in ambito politico ed economico, a causa delle difficoltà di approvvigionamento alimentare causate dal diffondersi del COVID-19, da eventi climatici avversi e, da ultimo, dal conflitto in ucraina, che vede coinvolti due Stati tra i più grandi produttori mondiali di grano, di mais e di oli vegetali. In una prima fase, il quadro normativo della PAC incentivante ha costituito l’humus ideale per ottenere un formidabile incremento delle produzioni e della produttività nel settore primario, in ciò aiutato anche dagli sviluppi tecnologici e dalla modernizzazione del settore. Con la prima, vera riforma della PAC del 2003 si è, invece, abbandonato, quasi totalmente, il previgente sistema di aiuti accoppiati alla produzione per sostituirlo con l’erogazione di aiuti disaccoppiati, e dunque erogati ai beneficiari indipendentemente dalle quantità ottenute e, prima ancora, indipendentemente dallo svolgimento di una attività produttiva agricola. Il passaggio dai sostegni accoppiati alla produzione ad aiuti disaccoppiati ha comportato, tra l’altro, una assai minore attenzione agli aspetti quantitativi.
Il (mutevole) rapporto tra le esigenze di sicurezza alimentare e la politica agricola comune
russoPrimo
2022
Abstract
Il lavoro esamina la disciplina della PAC come attuata dalle origini sino a quella del prossimo futuro (ossia quella di cui ai regolamenti destinati ad entrare in vigore per il periodo 2023 – 2027) per verificare quale è stato, nel corso dei sessant’anni di sua attuazione, il rapporto tra essa e l’esigenza di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, conformemente a quanto previsto dall’art. 39, par. 1, lett. d), TFUE. Ed infatti, da qualche tempo la tematica della sicurezza alimentare sembra essere tornata al centro dell’attenzione in ambito politico ed economico, a causa delle difficoltà di approvvigionamento alimentare causate dal diffondersi del COVID-19, da eventi climatici avversi e, da ultimo, dal conflitto in ucraina, che vede coinvolti due Stati tra i più grandi produttori mondiali di grano, di mais e di oli vegetali. In una prima fase, il quadro normativo della PAC incentivante ha costituito l’humus ideale per ottenere un formidabile incremento delle produzioni e della produttività nel settore primario, in ciò aiutato anche dagli sviluppi tecnologici e dalla modernizzazione del settore. Con la prima, vera riforma della PAC del 2003 si è, invece, abbandonato, quasi totalmente, il previgente sistema di aiuti accoppiati alla produzione per sostituirlo con l’erogazione di aiuti disaccoppiati, e dunque erogati ai beneficiari indipendentemente dalle quantità ottenute e, prima ancora, indipendentemente dallo svolgimento di una attività produttiva agricola. Il passaggio dai sostegni accoppiati alla produzione ad aiuti disaccoppiati ha comportato, tra l’altro, una assai minore attenzione agli aspetti quantitativi.File | Dimensione | Formato | |
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