La questione filosofica delle emozioni chiama direttamente in causa la fenomenologia materiale di Michel Henry, il cui nucleo principale consiste nell’analisi delle condizioni di possibilità dell’esperienza affettiva intesa in senso “puro”. Al contempo, essa spinge altresì verso la necessità di una forzatura, o forse piuttosto di un fedele ripensamento alla luce dei principi fondamentali dell’interpretazione henryana della fenomenologia medesima, nel momento in cui si tratta di ragionare intorno ai possibili ulteriori sviluppi e alle criticità di quest’indirizzo di ricerca che pone al centro del suo discorso il fenomeno della “vita”, ovvero la “vita” in quanto “pura affettività”. – Questa, in estrema sintesi, sarà la linea di sviluppo del presente intervento, il cui scopo primario sarà di illustrare e discutere le ragioni di un’ambivalenza presente nella filosofia di Michel Henry; un’ambiguità tutt’altro che secondaria, le cui premesse sono da rintracciarsi addirittura nell’impostazione di fondo che sorregge l’analisi henryana dei vissuti affettivi. Nel momento in cui, tuttavia, la filosofia henryana è posta criticamente a confronto con alcune sue limitazioni interne, sarà necessario prestare particolare attenzione nel non sovrapplicarle criteri di giudizio estranei. Cionondimeno, altrettanto ineludibile e necessario sarà fornire un’illustrazione dei principali snodi teoretici legati alla tematizzazione henryana dei principi della sua “fenomenologia materiale”
Il vissuto delle emozioni, tra paticità e senso. Sul materialismo fenomenologico di Michel Henry
Formisano, Roberto
Primo
2022
Abstract
La questione filosofica delle emozioni chiama direttamente in causa la fenomenologia materiale di Michel Henry, il cui nucleo principale consiste nell’analisi delle condizioni di possibilità dell’esperienza affettiva intesa in senso “puro”. Al contempo, essa spinge altresì verso la necessità di una forzatura, o forse piuttosto di un fedele ripensamento alla luce dei principi fondamentali dell’interpretazione henryana della fenomenologia medesima, nel momento in cui si tratta di ragionare intorno ai possibili ulteriori sviluppi e alle criticità di quest’indirizzo di ricerca che pone al centro del suo discorso il fenomeno della “vita”, ovvero la “vita” in quanto “pura affettività”. – Questa, in estrema sintesi, sarà la linea di sviluppo del presente intervento, il cui scopo primario sarà di illustrare e discutere le ragioni di un’ambivalenza presente nella filosofia di Michel Henry; un’ambiguità tutt’altro che secondaria, le cui premesse sono da rintracciarsi addirittura nell’impostazione di fondo che sorregge l’analisi henryana dei vissuti affettivi. Nel momento in cui, tuttavia, la filosofia henryana è posta criticamente a confronto con alcune sue limitazioni interne, sarà necessario prestare particolare attenzione nel non sovrapplicarle criteri di giudizio estranei. Cionondimeno, altrettanto ineludibile e necessario sarà fornire un’illustrazione dei principali snodi teoretici legati alla tematizzazione henryana dei principi della sua “fenomenologia materiale”File | Dimensione | Formato | |
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