Proiezioni multidirezionali del rischio: criticità nella tutela penale della salute e dell’ambiente

The author states that the common finalization of protection of health and environment collides with the guarantee constraints of criminal law that properly request a clear distinction between spheres and matrices of risk. In front of the massive use of repressive instrument notes, in light of case law, a not always high degree of effectiveness of the protection. Therefore more attention could be deserve also to mechanisms known in other juridical experiences, with fewer limits in constitutional terms.

Il contributo analizza le difficoltà di fare governo – attraverso il diritto penale, in quanto vincolato al rispetto dei principi di garanzia – del carattere multidirezionale dei rischi, con specifico riferimento a quelli innescati nello svolgimento di attività produttive o industriali e alle loro proiezioni nei confronti della salute dei lavoratori, delle matrici ambientali, dei cittadini residenti all’esterno, dei consumatori di prodotti o di alimenti, etc. L’analisi coinvolge una rilettura del ruolo della nozione di “rischio lecito o consentito”, alla luce delle pronunce della Corte costituzionale in tema di bilanciamento tra diritti “non tirannici”; nonché con riferimento al criterio, indeterminato, della “riduzione al minimo del rischio”. Ci si sofferma, infine, sulla questione dei destinatari della tutela in relazione a rischi che si proiettano anche verso l’esterno. La conclusione è nel senso della disfunzionalità dello strumento penalistico – principalmente prescelto nell’esperienza giudiziaria italiana – per la tutela dell’incolumità e dell’ambiente.