The closure of public space, radicalized during the covid-19 pandemic, does not have its origin in the need to cope with the health crisis. It is possible to grasp a sort of trend that in the last two decades has led to the increasingly stringent reg- ulation of the relationship between people and space, arriving during the pandem- ic to the detailed determination of the possibilities of access to public and private places, as well as mobility in - and between – cities. This essay briefly investigates these dynamics, starting from the relationship between the progressive affirmation of an emerging paradigm of confinement, the re-signification of private space, the closure of public space and the differentiation of subjectivities.
La chiusura dello spazio pubblico, adottata nel corso della pandemia da covid-19, non sembra dipendere esclusivamente dalla necessità di far fronte alla crisi sanitaria. È possibile cogliere infatti una sorta di tendenza che negli ultimi due decenni ha portato a regolamentare in modo sempre più stringente il rapporto tra le persone, i diritti e lo spazio, arrivando, durante la pandemia, a determinare nel dettaglio le possibilità di accesso ai luoghi pubblici e privati, nonché la mobilità nelle - e tra le - città. A partire da una possibile distinzione riconoscibile tra libertà di circolazione e libertà di movimento, il saggio indaga questa tendenza, nella quale si intravvede, almeno dal 2001 in poi, l’emersione di un “paradigma del confinamento”, ovvero dell’adozione di politiche che svuotano lo spazio pubblico a favore di quello privato, anche condizionando la mobilità delle persone. Questo paradigma, perlopiù legittimato dalla necessità di far fronte a crisi ed emergenze di natura securitaria, sembra rafforzarsi per un verso in ragione delle trasformazioni contemporanee dello spazio privato, grazie agli strumenti tecnologici e soprattutto informatici; per altro verso, in adesione all’ideologia neoliberale, concretizzando in termini spaziali il primato della sfera privata su quella pubblica. Tutto questo impatta direttamente sul modo di intendere l’esercizio dei diritti, tradizionalmente concepito come connesso allo spazio pubblico.
Il paradigma del confinamento. Controllo e limitazione della libertà di movimento nello spazio neoliberale
O. Giolo
Primo
2021
Abstract
The closure of public space, radicalized during the covid-19 pandemic, does not have its origin in the need to cope with the health crisis. It is possible to grasp a sort of trend that in the last two decades has led to the increasingly stringent reg- ulation of the relationship between people and space, arriving during the pandem- ic to the detailed determination of the possibilities of access to public and private places, as well as mobility in - and between – cities. This essay briefly investigates these dynamics, starting from the relationship between the progressive affirmation of an emerging paradigm of confinement, the re-signification of private space, the closure of public space and the differentiation of subjectivities.File | Dimensione | Formato | |
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