Cosa rimane da dire riguardo alla sentenza n. 269/2017? In quella cruciale pronuncia, la Corte costituzionale statuì che quando la norma nazionale violi un diritto fondamentale garantito al medesimo tempo dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, il giudice era obbligato a sollevare una questione di costituzionalità, prima di disapplicare la norma nazionale incompatibile con una disposizione della Carta dotata di effetti diretti o di rivolgersi alla Corte di giustizia. A causa dei dubbi sollevati dalla dottrina e dalla giurisprudenza nazionale, la Corte costituzionale ha provato a rivedere la sua iniziale posizione. L’articolo analizza il percorso seguito dalla Corte costituzionale nel tentativo di riguadagnare un ruolo nel discorso relativo ai diritti fondamentali nel contesto giuridico italiano. In sostanza, quali sono le principali caratteristiche del nuovo modello di relazione tra il diritto dell’Unione europea e l’ordinamento italiano ed è tale giurisprudenza costituzionale compatibile con il diritto dell’Unione? In una sorta di “capovolgimento concettuale”, l’assoluta discrezionalità del giudice emerge come l’elemento chiave della strategia della Corte costituzionale.
Quel che rimane della sentenza n. 269 del 2017: il finale (non previsto?) di un tentativo di ri-accentramento
Samuele Barbieri
2021
Abstract
Cosa rimane da dire riguardo alla sentenza n. 269/2017? In quella cruciale pronuncia, la Corte costituzionale statuì che quando la norma nazionale violi un diritto fondamentale garantito al medesimo tempo dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, il giudice era obbligato a sollevare una questione di costituzionalità, prima di disapplicare la norma nazionale incompatibile con una disposizione della Carta dotata di effetti diretti o di rivolgersi alla Corte di giustizia. A causa dei dubbi sollevati dalla dottrina e dalla giurisprudenza nazionale, la Corte costituzionale ha provato a rivedere la sua iniziale posizione. L’articolo analizza il percorso seguito dalla Corte costituzionale nel tentativo di riguadagnare un ruolo nel discorso relativo ai diritti fondamentali nel contesto giuridico italiano. In sostanza, quali sono le principali caratteristiche del nuovo modello di relazione tra il diritto dell’Unione europea e l’ordinamento italiano ed è tale giurisprudenza costituzionale compatibile con il diritto dell’Unione? In una sorta di “capovolgimento concettuale”, l’assoluta discrezionalità del giudice emerge come l’elemento chiave della strategia della Corte costituzionale.File | Dimensione | Formato | |
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