Il "gradiente di permeabilità" nell'involucro edilizio. Una risorsa per l'intervento sul costruito esistente

Renovating already existing buildings, as one of today’s priorities, necessarily implies to take specific note in relation to the complexity of spatial, functional and performance considerations, which add up to the usual prescriptions and regulations that guide these design actions. Approaching the existing means either completely demolishing and rebuilding from scratch a new construction or preserving whatever remained of the building, even just parts of it. The latter solution, although it could sometimes prove to be unfeasible, is interesting in terms of resource optimisation, assuming it would be possible to achieve the right balance between the scale and costs of the actions to take and the potential benefits resulting from the performance improvements. Therefore, it seems today necessary to develop a design approach that helps evaluating which of the two options is preferable, arising from the specific site condition and considerations required for this kind of actions. A potentially efficient approach to improve the existing building stock is that of implementing the outer envelope system through a series of new functional layers, each of which plays a role in responding to different needs: social and cultural background, structural issues, quality improvement in terms of climatic solutions and many more. Thanks to the definition of a “permeability gradient” as a variable feature of the building envelope, it seems possible to solve multiple specific needs and requirements, creating therefore a strategy that can be individually referred to each specific site and context of action.

L’intervento sull’esistente, tema oggi più che mai attuale, presuppone una serie di considerazioni spaziali, funzionali e prestazionali spesso piuttosto complesse, che vanno a sommarsi alla molteplicità delle prescrizioni normative che regolano tali azioni. Approcciarsi al costruito esistente può voler dire sostanzialmente procedere in due modi: demolire totalmente, scegliendo di realizzare un edificio di nuova costruzione in luogo del precedente, o mantenere in funzione, anche solo parzialmente, l’oggetto dell’intervento. Quest’ultima strada, seppur non sempre percorribile, può tuttavia risultare interessante dal punto di vista dell’ottimizzazione delle risorse, qualora si riesca a giungere ad una sintesi equilibrata tra invasività dell’intervento, spese necessarie alla sua realizzazione e miglioramento delle prestazioni globali. La messa a punto di un approccio progettuale capace di valutare l’opportunità o meno di procedere con un tipo di intervento piuttosto che un altro, a partire dalla valutazione delle istanze critiche connesse ad azioni di questo tipo, sembra dunque oggi necessaria. Un approccio potenzialmente efficace prevede l’implementazione del sistema di involucro esistente attraverso la giustapposizione di uno o più layer funzionali per rispondere ad esigenze di vario tipo: socio-culturali, strutturali, tipologiche e ambientali, solo per citarne alcune. Attraverso il controllo del “gradiente di permeabilità” dell’involucro sembra dunque possibile mettere a sistema la complessa molteplicità di istanze specifiche, rendendo quest’ultimo elemento generatore e ordinatore del progetto, secondo una strategia declinabile caso per caso e in funzione del contesto specifico.