La letterature corrente in materia di crisi urbane indulge, spesso compiacendosi della mancata assimilazione della società post-industriale a impresa diffusa e molecolare, nel riconoscere al destinatario di ogni processo destabilizzante il ruolo di soggetto passivo. Al contrario le vicende degli ultimi due decenni, a partire dall’implosione del capitalismo finanziario e delle sue consolidate liturgie, fa emergere il ruolo intenzionalmente “deponente” delle spinte disgregative che si sono progressivamente liberate dal complice giogo con il sistema del credito.
Oltre lo “stato di eccezione”. L’abbandono del patrimonio edilizio come forma di “disobbedienza civile”
nicola marzot
2020
Abstract
La letterature corrente in materia di crisi urbane indulge, spesso compiacendosi della mancata assimilazione della società post-industriale a impresa diffusa e molecolare, nel riconoscere al destinatario di ogni processo destabilizzante il ruolo di soggetto passivo. Al contrario le vicende degli ultimi due decenni, a partire dall’implosione del capitalismo finanziario e delle sue consolidate liturgie, fa emergere il ruolo intenzionalmente “deponente” delle spinte disgregative che si sono progressivamente liberate dal complice giogo con il sistema del credito.File in questo prodotto:
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