Marcello Malpighi tra ritratti di penna e di pennello

L'articolo si focalizza sull'immagine di sé costruita dal grande anatomista bolognese Marcello Malpighi attraverso la scrittura e la pittura, nonché sull'influenza che questa immagine ha avuto sugli autori successivi. In particolare, vengono analizzate la struttura e le circostanze della composizione della sua Autobiografia, dalle quali emerge una precisa immagine che Malpighi intende offrire di se stesso ai posteri. Tale immagine è analoga a quella che troviamo incarnata in un’altra forma coeva di autorappresentazione finora poco discussa dagli studiosi, vale a dire un ritratto commissionato da un celebre paziente di Malpighi per la sua collezione privata. L’articolo propone dunque di considerare l’autobiografia e il ritratto come due forme diverse di autorappresentazione che concorrono a realizzare una consapevole strategia messa in campo da Malpighi per definire e trasmettere ai posteri una specifica e originale identità di osservatore e studioso della natura.