La deformazione plastica post-traumatica o “Bowing fracture” consiste in una stabile deformazione dell’osso in seguito a trauma, che tende ad assumere aspetto arcuato. Può essere considerata come una lesione che precede le fratture “a legno verde”. È tipica dell’età pediatrica poiché l’osso del bambino, in relazione alla sua elevata pla- sticità, se esposto a forze di compressione può deformarsi senza presentare i tipici segni radiografici di frattura. Infatti, quando una forza longitudinale crescente è applicata ad un osso lungo questo risponde deformandosi in maniera “elastica” — e quindi ritornando subito nelle condizioni di partenza — se lo stress è di breve intensità e durata, invece si deforma in maniera “plastica” — e quindi permanente — per insulti meccanici di intensità e durata maggiori (in questo caso la flessione dell’osso persiste anche al cessare dello stress applicato). Tale lesione, pertanto, deve essere inequivocabilmente considerata come una frattura e trattata come tale. Il grado di deformità è molto variabile e la sua individuazione necessita di un attento esame delle radiografie. Spesso può essere necessario ricorrere allo studio radiografico comparativo della regione contro-laterale sana. In considera- zione dell’età dei pazienti e della relativa semplicità, la radiografia convenzionale rappresenta il gold standard, sia per l’identificazione e sia per la gestione clinico-terapeutica di queste lesioni. Altre tecniche di imaging quali US, TC, RM e Scintigrafia possono essere utili, ma solo come metodiche complementari, in casi attentamente selezionati.

Traumatologia pediatrica: la deformazione plastica post-traumatica. Descrizione di un caso e revisione della letteratura

Zairo FERRANTE
;
Antonio VIZZUSO;Fabio PELLEGRINO;Melchiore GIGANTI;Giorgio BENEA
2018

Abstract

La deformazione plastica post-traumatica o “Bowing fracture” consiste in una stabile deformazione dell’osso in seguito a trauma, che tende ad assumere aspetto arcuato. Può essere considerata come una lesione che precede le fratture “a legno verde”. È tipica dell’età pediatrica poiché l’osso del bambino, in relazione alla sua elevata pla- sticità, se esposto a forze di compressione può deformarsi senza presentare i tipici segni radiografici di frattura. Infatti, quando una forza longitudinale crescente è applicata ad un osso lungo questo risponde deformandosi in maniera “elastica” — e quindi ritornando subito nelle condizioni di partenza — se lo stress è di breve intensità e durata, invece si deforma in maniera “plastica” — e quindi permanente — per insulti meccanici di intensità e durata maggiori (in questo caso la flessione dell’osso persiste anche al cessare dello stress applicato). Tale lesione, pertanto, deve essere inequivocabilmente considerata come una frattura e trattata come tale. Il grado di deformità è molto variabile e la sua individuazione necessita di un attento esame delle radiografie. Spesso può essere necessario ricorrere allo studio radiografico comparativo della regione contro-laterale sana. In considera- zione dell’età dei pazienti e della relativa semplicità, la radiografia convenzionale rappresenta il gold standard, sia per l’identificazione e sia per la gestione clinico-terapeutica di queste lesioni. Altre tecniche di imaging quali US, TC, RM e Scintigrafia possono essere utili, ma solo come metodiche complementari, in casi attentamente selezionati.
2018
Ferrante, Zairo; Vizzuso, Antonio; Pellegrino, Fabio; Ventre, Tommaso; Giganti, Melchiore; Tartari, Stefano; Benea, Giorgio
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