Lo sviluppo storico dell’architettura del Quattrocento a Roma appare ancora oggi piuttosto frammentario; le molte notizie contenute nelle fonti scritte e le diverse opere realizzate non hanno avuto una sistematizzazione storiografica, per la difficoltà di riconoscere nomi, ruoli e competenze all’interno dei cantieri post-medioevali. Il presente contributo intende indagare il caso del complesso di S. Pietro in Vincoli valutando criticamente l’ipotesi che la figura di “mastro Bartholomeo fiorentino” a cui viene conferito l’incarico per la costruzione del chiostro con contratto d’appalto del 1489, possa essere identificata con quella di Baccio Pontelli, ed eventualmente di definirne il ruolo o le competenze all’interno del cantiere.
Considerazioni su Baccio Pontelli nel chiostro del convento di S. Pietro in Vincoli
A. Ippoliti
2018
Abstract
Lo sviluppo storico dell’architettura del Quattrocento a Roma appare ancora oggi piuttosto frammentario; le molte notizie contenute nelle fonti scritte e le diverse opere realizzate non hanno avuto una sistematizzazione storiografica, per la difficoltà di riconoscere nomi, ruoli e competenze all’interno dei cantieri post-medioevali. Il presente contributo intende indagare il caso del complesso di S. Pietro in Vincoli valutando criticamente l’ipotesi che la figura di “mastro Bartholomeo fiorentino” a cui viene conferito l’incarico per la costruzione del chiostro con contratto d’appalto del 1489, possa essere identificata con quella di Baccio Pontelli, ed eventualmente di definirne il ruolo o le competenze all’interno del cantiere.File | Dimensione | Formato | |
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