Il saggio, dedicato alla chiesa romana di S. Maria dell’Anima, propone e argomenta una restituzione del processo progettuale e costruttivo dell’edificio cinquecentesco, con particolare riferimento al disegno della facciata, realizzata nelle sue parti fondamentali tra il 1500 e il 1523. Sulla base di un accurato rilievo della struttura, reso possibile dalla presenza dei ponteggi, e di una rilettura della documentazione archivistica, vengono elaborate una serie di osservazioni, riflessioni e ipotesi. In conclusione, le eterogenee e problematiche soluzioni architettoniche della facciata sono ricondotte a un processo di formazione lungo e discontinuo, segnato da contrastanti intenzioni da parte della committenza, che vede il fallimento di un coerente disegno d’insieme e l’affermarsi di una prassi di carattere empirico, con cambiamenti di progetto in corso d’opera. Nella ricostruzione delle scelte compiute e delle responsabilità in campo, si scarta l’ipotesi dell’esistenza di un’unica volontà progettuale, ipotizzando piuttosto il concorso di un articolato insieme di protagonisti, committenti, architetti ed esecutori.
La fabbrica di Santa Maria dell'Anima e la sua facciata
SAMPERI, Renata
2002
Abstract
Il saggio, dedicato alla chiesa romana di S. Maria dell’Anima, propone e argomenta una restituzione del processo progettuale e costruttivo dell’edificio cinquecentesco, con particolare riferimento al disegno della facciata, realizzata nelle sue parti fondamentali tra il 1500 e il 1523. Sulla base di un accurato rilievo della struttura, reso possibile dalla presenza dei ponteggi, e di una rilettura della documentazione archivistica, vengono elaborate una serie di osservazioni, riflessioni e ipotesi. In conclusione, le eterogenee e problematiche soluzioni architettoniche della facciata sono ricondotte a un processo di formazione lungo e discontinuo, segnato da contrastanti intenzioni da parte della committenza, che vede il fallimento di un coerente disegno d’insieme e l’affermarsi di una prassi di carattere empirico, con cambiamenti di progetto in corso d’opera. Nella ricostruzione delle scelte compiute e delle responsabilità in campo, si scarta l’ipotesi dell’esistenza di un’unica volontà progettuale, ipotizzando piuttosto il concorso di un articolato insieme di protagonisti, committenti, architetti ed esecutori.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.