Lo scritto analizza i rapporti dell'istituto generale del codice di rito penale, volto a regolare la situazione di legittimo impedimento del'imputato, con il principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato, in particolare per quanto concerne la giurisdizione - da un lato - e il Presidente de Consiglio dei ministri - dall'altro -. Alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 168 del 2013, l'analisi si sofferma sui parametri della evitabilità della concomitanza d'impegni (udienza penale e attività istituzionale) e della inderogabilità della partecipazione alla seduta del Consiglio dei ministri da parte del capo del Governo.
Il Presidente del Consiglio dei ministri "alla prova" del legittimo impedimento
NEGRI, Daniele
2013
Abstract
Lo scritto analizza i rapporti dell'istituto generale del codice di rito penale, volto a regolare la situazione di legittimo impedimento del'imputato, con il principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato, in particolare per quanto concerne la giurisdizione - da un lato - e il Presidente de Consiglio dei ministri - dall'altro -. Alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 168 del 2013, l'analisi si sofferma sui parametri della evitabilità della concomitanza d'impegni (udienza penale e attività istituzionale) e della inderogabilità della partecipazione alla seduta del Consiglio dei ministri da parte del capo del Governo.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.