Questo studio prende in esame un controverso trattato di architettura, scritto alla fine del seicento dal poligrafo e matematico spagnolo Juan Caramuel de Lobkowitz. L’opera, intitolata “Architectura Civil Recta y Obliqua”, è spesso ricordata dagli storici in relazione al dibattito culturale che lega il suo autore ad un progetto illustre, quello del colonnato berniniano di Piazza San Pietro. Tuttavia l’apparato teorico che sostiene l’”invenzione” dell’architettura obliqua, certamente la parte più originale del trattato, trova fondamento nell’ambito della scienza della rappresentazione, e attraverso una particolarissima applicazione delle leggi prospettiche materializza relazioni recondite fra uomo, mondo sensibile e verità divina. Per quanto l’opera sia stata oggetto di un rinnovato interesse accademico negli ultimi anni, manca a tutt’oggi uno studio sistematico che metta efficacemente in relazione l’Architectura Civil, la complessa figura del suo autore e il retroterra scientifico e culturale del XVII secolo. L’obiettivo della presente ricerca è dunque quello di mettere in luce, attraverso la lettura diretta dell’opera e dei suoi disegni, i contributi che Caramuel ebbe occasione di trarre dalle ricerche geometriche e matematiche del suo tempo, attraverso le relazioni che per tutta la vita lo legarono a personaggi come René Descartes, Athanasius Kircher, il Padre Marin Mersenne e Alessandro VII Chigi. L’opera di Caramuel, oggetto fin dalla sua comparsa di feroci critiche (la più illustre è quella del Guarini) e, in tempi recenti, di numerosi fraintendimenti, viene qui esaminata con gli strumenti della geometria descrittiva e del disegno di architettura inteso come strumento ideativo e progettuale; l’indagine si avvale talvolta del confronto con architetture coeve e con le fonti della trattatistica antica, in una sorta di “anastilosi” del sapere caramueliano che consenta di restituire una lettura rigorosa delle sue “curiose” architetture disegnate.
Trasformazioni geometriche e figure dell’architettura. L’Architectura Obliqua di Juan Caramuel de Lobkowitz - Tesi di dottorato di ricerca
IURILLI, STEFANIA
2011
Abstract
Questo studio prende in esame un controverso trattato di architettura, scritto alla fine del seicento dal poligrafo e matematico spagnolo Juan Caramuel de Lobkowitz. L’opera, intitolata “Architectura Civil Recta y Obliqua”, è spesso ricordata dagli storici in relazione al dibattito culturale che lega il suo autore ad un progetto illustre, quello del colonnato berniniano di Piazza San Pietro. Tuttavia l’apparato teorico che sostiene l’”invenzione” dell’architettura obliqua, certamente la parte più originale del trattato, trova fondamento nell’ambito della scienza della rappresentazione, e attraverso una particolarissima applicazione delle leggi prospettiche materializza relazioni recondite fra uomo, mondo sensibile e verità divina. Per quanto l’opera sia stata oggetto di un rinnovato interesse accademico negli ultimi anni, manca a tutt’oggi uno studio sistematico che metta efficacemente in relazione l’Architectura Civil, la complessa figura del suo autore e il retroterra scientifico e culturale del XVII secolo. L’obiettivo della presente ricerca è dunque quello di mettere in luce, attraverso la lettura diretta dell’opera e dei suoi disegni, i contributi che Caramuel ebbe occasione di trarre dalle ricerche geometriche e matematiche del suo tempo, attraverso le relazioni che per tutta la vita lo legarono a personaggi come René Descartes, Athanasius Kircher, il Padre Marin Mersenne e Alessandro VII Chigi. L’opera di Caramuel, oggetto fin dalla sua comparsa di feroci critiche (la più illustre è quella del Guarini) e, in tempi recenti, di numerosi fraintendimenti, viene qui esaminata con gli strumenti della geometria descrittiva e del disegno di architettura inteso come strumento ideativo e progettuale; l’indagine si avvale talvolta del confronto con architetture coeve e con le fonti della trattatistica antica, in una sorta di “anastilosi” del sapere caramueliano che consenta di restituire una lettura rigorosa delle sue “curiose” architetture disegnate.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.