Questo progetto per Tilburg, città del Brabante settentrionale tra Breda e Eindhoven, sembra assumere i connotati di un manifesto, appare come l’enunciazione di una questione più che la rappresentazione di una possibilità di costruzione. Nella sua funzione dimostrativa, il progetto per MVRDV sembra assumere il ruolo di veicolo di concetti e immagini, che in questo caso mostrano con evidenza l’attitudine a trattare il rapporto tra architettura e paesaggio come uno dei nodi tematici fondamentali del nuovo millennio. MVRDV propongono di ricorrere alla sperimentazione di aree “ultradense” permanenti bilanciate da interventi urbani temporanei e leggeri, tramite la quale sia possibile risparmiare parte del paesaggio rurale soggetto ad un fenomeno di rapida estinzione. Una strategìa che per certi versi sembra riferirsi, soprattutto nel caso di questo progetto, alle metafore di memoria razionalista di questo secolo –legate al ruolo delle infrastrutture nella città–, e piegandola alle ragioni del paesaggio, e del nuovo sguardo che esso induce, nell’ottica di una progressiva rinaturalizzazione del territorio.
MVRDV. Dongezone. Tilburg, Olanda
MASSARENTE, Alessandro
2000
Abstract
Questo progetto per Tilburg, città del Brabante settentrionale tra Breda e Eindhoven, sembra assumere i connotati di un manifesto, appare come l’enunciazione di una questione più che la rappresentazione di una possibilità di costruzione. Nella sua funzione dimostrativa, il progetto per MVRDV sembra assumere il ruolo di veicolo di concetti e immagini, che in questo caso mostrano con evidenza l’attitudine a trattare il rapporto tra architettura e paesaggio come uno dei nodi tematici fondamentali del nuovo millennio. MVRDV propongono di ricorrere alla sperimentazione di aree “ultradense” permanenti bilanciate da interventi urbani temporanei e leggeri, tramite la quale sia possibile risparmiare parte del paesaggio rurale soggetto ad un fenomeno di rapida estinzione. Una strategìa che per certi versi sembra riferirsi, soprattutto nel caso di questo progetto, alle metafore di memoria razionalista di questo secolo –legate al ruolo delle infrastrutture nella città–, e piegandola alle ragioni del paesaggio, e del nuovo sguardo che esso induce, nell’ottica di una progressiva rinaturalizzazione del territorio.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.