Negli ultimi anni, alcuni interventi di natura legislativa e amministrativa hanno inciso negativamente sull’esercizio dei diritti di riunione e di associazione, relativi alla sfera pubblica dell’individuo e dunque connotati da un alto tasso di politicità. Con particolare riferimento al diritto di riunione, si analizzano criticamente una serie di provvedimenti, tra i quali la direttiva del Ministro dell’interno del 26 gennaio 2009 sulle manifestazioni nei centri urbani e nelle aree sensibili, che si pongono in aperto contrasto con l’art. 17 della Costituzione, e si valutano positivamente le recenti decisioni del Tar Lazio che, in base ad una lettura corretta e convincente delle regole costituzionali, hanno annullato le c.d. ordinanze “anti-corteo” del sindaco di Roma.
Quando (e come) la libertà di riunione è cinta d'assedio
BRUNELLI, Giuditta
2012
Abstract
Negli ultimi anni, alcuni interventi di natura legislativa e amministrativa hanno inciso negativamente sull’esercizio dei diritti di riunione e di associazione, relativi alla sfera pubblica dell’individuo e dunque connotati da un alto tasso di politicità. Con particolare riferimento al diritto di riunione, si analizzano criticamente una serie di provvedimenti, tra i quali la direttiva del Ministro dell’interno del 26 gennaio 2009 sulle manifestazioni nei centri urbani e nelle aree sensibili, che si pongono in aperto contrasto con l’art. 17 della Costituzione, e si valutano positivamente le recenti decisioni del Tar Lazio che, in base ad una lettura corretta e convincente delle regole costituzionali, hanno annullato le c.d. ordinanze “anti-corteo” del sindaco di Roma.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.