Nella memoria vengono esposti i risultati di ricerche sperimentali condotte negli anni 2010-2011 e tuttora in corso, inerenti all’impiego di procedure di pulizia/sanificazione di superfici di diverso tipo di aree ospedaliere (pavimenti, apparecchi sanitari e arredi) mediante “tecniche di biostabilizzazione” della carica potenzialmente patogena. Tali tecniche vengono perseguite mediante l’utilizzo di prodotti probiotici (Bacillus spp. sotto forma vegetativa e sporigena), in grado di colonizzare le superfici su cui vengono applicati, contrastando la proliferazione delle altre specie batteriche e/o funginee, in accordo con la legge di Gause. Lo studio si pone l’obiettivo di verificare, sotto il profilo quali quantitativo sia in vitro che in campo, l’azione di tali prodotti rispetto all’impiego di trattamenti tradizionali a base di disinfettanti chimici. I risultati ottenuti dimostrano che con le nuove metodologie si ottiene una riduzione della carica di Stafilococcus aureus, Pseudomonas species, coliformi (compreso Escherichia Coli), Candida Albicans e Acinetobacter spp. di oltre l’80 % rispetto ai valori ottenibili mediante tecniche tradizionali di disinfezione chimica. Inoltre, mentre in quest’ultimo caso si verificano, nell’arco delle 24 ore, oscillazioni molto elevate della carica batterica superficiale potenzialmente patogena, i prodotti probiotici garantiscono un valore più costante del numero delle unità formanti colonie dei medesimi microrganismi per l’intera giornata. Questi risultati aprono nuovi scenari al problema della valutazione della efficacia delle procedure di pulizia in ambienti ospedalieri (e non), che mostrano i seri limiti delle attuali metodologie correntemente in uso.
L'evoluzione delleprocedure di sanificazione negli ospedali: prospettive di riduzione e controlo della carica batterica potenzialmente atogena mediante tecniche di biostabilizzazione
MAZZACANE, Sante;BALBONI, Pier Giorgio;VANDINI, Alberta;FRABETTI, Alessia;
2012
Abstract
Nella memoria vengono esposti i risultati di ricerche sperimentali condotte negli anni 2010-2011 e tuttora in corso, inerenti all’impiego di procedure di pulizia/sanificazione di superfici di diverso tipo di aree ospedaliere (pavimenti, apparecchi sanitari e arredi) mediante “tecniche di biostabilizzazione” della carica potenzialmente patogena. Tali tecniche vengono perseguite mediante l’utilizzo di prodotti probiotici (Bacillus spp. sotto forma vegetativa e sporigena), in grado di colonizzare le superfici su cui vengono applicati, contrastando la proliferazione delle altre specie batteriche e/o funginee, in accordo con la legge di Gause. Lo studio si pone l’obiettivo di verificare, sotto il profilo quali quantitativo sia in vitro che in campo, l’azione di tali prodotti rispetto all’impiego di trattamenti tradizionali a base di disinfettanti chimici. I risultati ottenuti dimostrano che con le nuove metodologie si ottiene una riduzione della carica di Stafilococcus aureus, Pseudomonas species, coliformi (compreso Escherichia Coli), Candida Albicans e Acinetobacter spp. di oltre l’80 % rispetto ai valori ottenibili mediante tecniche tradizionali di disinfezione chimica. Inoltre, mentre in quest’ultimo caso si verificano, nell’arco delle 24 ore, oscillazioni molto elevate della carica batterica superficiale potenzialmente patogena, i prodotti probiotici garantiscono un valore più costante del numero delle unità formanti colonie dei medesimi microrganismi per l’intera giornata. Questi risultati aprono nuovi scenari al problema della valutazione della efficacia delle procedure di pulizia in ambienti ospedalieri (e non), che mostrano i seri limiti delle attuali metodologie correntemente in uso.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.