Numerosi studi sui comportamenti dei perpetratori di atrocità sociali, per lo più realizzati dagli psicologi sociali statunitensi, postulano contiguità e connessioni fra i costrutti di “banalità del male” di Han-nah Arendt (1963) e di “obbedienza all’autorità” di Stanley Milgram (1974) senza tuttavia precisarne le pecu-liarità. Interessata ad approfondire aspetti sinora trascurati dalla così detta “psicologia del male”, scopo di questo studio è pertanto di cogliere sia caratteristiche e possibili relazioni fra tali costrutti, sia il loro contri-buto alla comprensione del funzionamento umano nella realizzazione di un evento tragico della storia uma-na come la Shoah. I risultati dell’analisi induttiva effettuata confermano il prevalere di convergenze fra i co-strutti specie in rapporto agli antecedenti delle azioni distruttive, al tipo di perpetratori e agli stili di pensiero da essi adottati; limitato risulta invece il ruolo esplicativo di tali costrutti in rapporto alla Shoah. Ulteriori sviluppi d’indagine sulle condotte umane distruttive sono discussi nella parte finale di questo lavoro.
Quando individui ordinari compiono atti mostruosi. Relazioni fra banalità del male, obbedienza all’autorità, realizzazione della Shoah
RAVENNA, Marcella
2011
Abstract
Numerosi studi sui comportamenti dei perpetratori di atrocità sociali, per lo più realizzati dagli psicologi sociali statunitensi, postulano contiguità e connessioni fra i costrutti di “banalità del male” di Han-nah Arendt (1963) e di “obbedienza all’autorità” di Stanley Milgram (1974) senza tuttavia precisarne le pecu-liarità. Interessata ad approfondire aspetti sinora trascurati dalla così detta “psicologia del male”, scopo di questo studio è pertanto di cogliere sia caratteristiche e possibili relazioni fra tali costrutti, sia il loro contri-buto alla comprensione del funzionamento umano nella realizzazione di un evento tragico della storia uma-na come la Shoah. I risultati dell’analisi induttiva effettuata confermano il prevalere di convergenze fra i co-strutti specie in rapporto agli antecedenti delle azioni distruttive, al tipo di perpetratori e agli stili di pensiero da essi adottati; limitato risulta invece il ruolo esplicativo di tali costrutti in rapporto alla Shoah. Ulteriori sviluppi d’indagine sulle condotte umane distruttive sono discussi nella parte finale di questo lavoro.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.