L’educazione aiuta i soggetti coinvolti nel suo gioco relazionale a costruire ermeneutiche, e se i processi implicati nella conoscenza che ne consegue, mirano ad elaborarne gli strumenti, la sua riflessività e la sua teoresi non possono che essere erranti. Ed umili. Perché chi viaggia ha bisogno. Ha bisogno dell’accoglienza e dell’ospitalità, nel duplice significato che ci indica Derrida. Ha bisogno di guardarsi indietro e di rifare il cammino. Chi viaggia esplora, talvolta non sa dove lo condurrà il cammino, e, qualche volta, sbaglia la strada. In una parola, erra. Perché la meta è nel processo di conoscenza che il viaggio stesso rappresenta, non è nella sua fine. Chi si muove, in questa dimensione esistenziale e dunque profondamente formativa, è disponibile a ricominciare dai suoi primi incerti passi. Per imparare. E perché lo stupore del principio, lo seduce. In tal senso, è un eterno principiante.
Viaggio e metafora nel discorso educativo
GRAMIGNA, Anita
2011
Abstract
L’educazione aiuta i soggetti coinvolti nel suo gioco relazionale a costruire ermeneutiche, e se i processi implicati nella conoscenza che ne consegue, mirano ad elaborarne gli strumenti, la sua riflessività e la sua teoresi non possono che essere erranti. Ed umili. Perché chi viaggia ha bisogno. Ha bisogno dell’accoglienza e dell’ospitalità, nel duplice significato che ci indica Derrida. Ha bisogno di guardarsi indietro e di rifare il cammino. Chi viaggia esplora, talvolta non sa dove lo condurrà il cammino, e, qualche volta, sbaglia la strada. In una parola, erra. Perché la meta è nel processo di conoscenza che il viaggio stesso rappresenta, non è nella sua fine. Chi si muove, in questa dimensione esistenziale e dunque profondamente formativa, è disponibile a ricominciare dai suoi primi incerti passi. Per imparare. E perché lo stupore del principio, lo seduce. In tal senso, è un eterno principiante.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.