L’attuale normativa nazionale ha finalmente introdotto le prime norme atte a regolare l’iter autorizzativo per l’incentivazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte eolica di “piccola taglia”, definizione che, per la normativa nazionale attuale, può accogliere al suo interno gli impianti compresi tra 1 e 200 kW. La Legge Finanziaria 2008 delega infatti alle Regioni la possibilità di stabilire, utilizzando lo strumento dei piani energetici regionali e dei documenti di pianificazione territoriale, i limiti e le aree nelle quali non è possibile realizzare impianti eolici così come la taglia d’impianto sopra la quale è richiesta una procedura di valutazione d’impatto ambientale. Bisogna infatti dividere in tre livelli le procedure per poter arrivare all’installazione dell’impianto: • Iter autorizzativo: l’attuale normativa nazionale stabilisce anche che qualora non sussistano sovraordinati vincoli ( es. archeologico, geologico, paesaggistico, etc.) è possibile installare aerogeneratori di potenza nominale sino a 60 kW tramite una semplice Denuncia d’Ini - zio Attività (DIA) da presentarsi al Comune nel quale si intende realizzare l’impianto; • Valutazione d’impatto ambientale/Screening ambientale: In funzione della taglia d’impianto e/o della prossimità ad aree vincolate Regioni e Province possono stabilire la necessità di eseguire una procedura di valutazione d’impatto ambientale ovvero di screening ambientale al fine di poter ottenere il titolo abilitativo necessario, qualsivoglia esso sia: DIA o permesso di costruire; • Connessione alla rete elettrica: per tutti gli impianti sotto i 6 MW l’interlocutore per la pratica di connessione è il distributore locale di energia elettrica, il quale a seguito di un sopralluogo deve fornire l’autorizzazione alla connessione in funzione delle specifiche elettriche del - l’aerogeneratore e il dettaglio delle spese da sostenere per la pratica di autorizzazione e per le eventuali opere da eseguire al fine di adeguare la rete di connessione. Altro aspetto fondamentale di questa legge, per quanto riguarda il settore eolico, è la possibilità di accedere ad una tariffa di acquisto dell’energia elettrica onnicomprensiva pari a 0,30 euro/kWh prodotto in alternativa ai Certificati Verdi per impianti di potenza complessiva inferiore ai 200 kW. Tutti questi aspetti, uniti alla sempre maggior attenzione e interesse verso la generazione diffusa di energia elettrica tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili, hanno dato il via alla nascita di un mercato italiano di turbine mini e micro eoliche, che dovrebbe crescere significantemente nel 2010, grazie alla comparsa di nuovi produttori nazionali e all’adeguamento delle Amministrazioni Locali alle normative di questo nuovo settore. Dimostrazione di questo interesse crescente sono molti degli articoli presenti non solo nella letteratura di settore.
Previsioni di diffusione tecnologica dei sistemi mini e micro eolici in Italia
BIZZARRI, Giacomo;LAMBERTINI, Enrico;
2011
Abstract
L’attuale normativa nazionale ha finalmente introdotto le prime norme atte a regolare l’iter autorizzativo per l’incentivazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte eolica di “piccola taglia”, definizione che, per la normativa nazionale attuale, può accogliere al suo interno gli impianti compresi tra 1 e 200 kW. La Legge Finanziaria 2008 delega infatti alle Regioni la possibilità di stabilire, utilizzando lo strumento dei piani energetici regionali e dei documenti di pianificazione territoriale, i limiti e le aree nelle quali non è possibile realizzare impianti eolici così come la taglia d’impianto sopra la quale è richiesta una procedura di valutazione d’impatto ambientale. Bisogna infatti dividere in tre livelli le procedure per poter arrivare all’installazione dell’impianto: • Iter autorizzativo: l’attuale normativa nazionale stabilisce anche che qualora non sussistano sovraordinati vincoli ( es. archeologico, geologico, paesaggistico, etc.) è possibile installare aerogeneratori di potenza nominale sino a 60 kW tramite una semplice Denuncia d’Ini - zio Attività (DIA) da presentarsi al Comune nel quale si intende realizzare l’impianto; • Valutazione d’impatto ambientale/Screening ambientale: In funzione della taglia d’impianto e/o della prossimità ad aree vincolate Regioni e Province possono stabilire la necessità di eseguire una procedura di valutazione d’impatto ambientale ovvero di screening ambientale al fine di poter ottenere il titolo abilitativo necessario, qualsivoglia esso sia: DIA o permesso di costruire; • Connessione alla rete elettrica: per tutti gli impianti sotto i 6 MW l’interlocutore per la pratica di connessione è il distributore locale di energia elettrica, il quale a seguito di un sopralluogo deve fornire l’autorizzazione alla connessione in funzione delle specifiche elettriche del - l’aerogeneratore e il dettaglio delle spese da sostenere per la pratica di autorizzazione e per le eventuali opere da eseguire al fine di adeguare la rete di connessione. Altro aspetto fondamentale di questa legge, per quanto riguarda il settore eolico, è la possibilità di accedere ad una tariffa di acquisto dell’energia elettrica onnicomprensiva pari a 0,30 euro/kWh prodotto in alternativa ai Certificati Verdi per impianti di potenza complessiva inferiore ai 200 kW. Tutti questi aspetti, uniti alla sempre maggior attenzione e interesse verso la generazione diffusa di energia elettrica tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili, hanno dato il via alla nascita di un mercato italiano di turbine mini e micro eoliche, che dovrebbe crescere significantemente nel 2010, grazie alla comparsa di nuovi produttori nazionali e all’adeguamento delle Amministrazioni Locali alle normative di questo nuovo settore. Dimostrazione di questo interesse crescente sono molti degli articoli presenti non solo nella letteratura di settore.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.