Dopo il sisma del 2009 si è avviato lo studio preliminare e l’elaborazione del progetto di restauro del palazzo Farinosi-Branconi situato in Piazza San Silvestro a L’Aquila. L’edificio storico si era fortemente lesionato con il sisma che ha danneggiato tutto il centro storico del L'Aquila. Il Palazzo Farinosi-Branconi, prospiciente piazza San Silvestro e confinato dalle vie Garibaldi e di Gignano, costituisce un edificio estremamente stratificato, soprattutto nella sua configurazione planimetrica laddove si evidenziano con chiarezza le unità edilizie più antiche, rifuse, una prima volta, nella riconfigurazione seicentesca e poi in quella settecentesca. Il progetto ha previsto, quindi una prima fase conoscitiva dell’edificio attraverso il rilievo architettonico e dello stato di fatto, il rilievo dello quadro fessurativo per l’analisi strutturali e lo studio storico-archivistico-documentario per comprendere anche le stratificazioni edilizie della fabbrica storica. Successivamente, nel nell’elaborazione del progetto definitivo si sono prodotte le distinte dei vani e nelle stesse tavole è stata inserita l’analisi del degrado; tali elaborati sono risultati fondamentali per il lavoro dei restauratori, soprattutto per il piano terra che presentava affreschi seicenteschi in molti dei vani. Contemporaneamente con l’ausilio degli strutturisti si è proceduto alle prove statiche per l'interpretazione comprensione del comportamento delle murature a sacco dell'edificio e per la valutazione dei fenomeni di dissesto e la successiva definizione degli interventi di consolidamento e i miglioramento sismico. La sperimentazione e la ricerca di nuove tecniche di consolidamento delle murature in loco ha permesso di individuare gli interventi che fossero il meno invasivi e i più compatibili con le strutture murarie storiche seguendo quindi compatibili con i principi della disciplina del restauro. Essendo un palazzo complesso per le sua stratificazioni storiche e per i suoi rimaneggiamenti degli anni 80-90 è stato fatto uno studio delle vocazioni d'uso per la comprensione delle più consone e compatibili destinazioni d'uso future. Il progetto definitivo ha poi previsto elaborazione delle tavole del progetto d'intervento (piante, prospetti e sezioni) delle superfici e delle nuove destinazioni d'uso con relativo il computo metrico estimativo e quadro economico.
Progetto definitvo di restauro e consolidamento di un edificio fortemente lesionato dal sisma aquilano: palazzo Farinosi Branconi (L'Aquila)
DALLA NEGRA, Riccardo;CONFORTI, Annalisa;AMBROGIO, Keoma
2010
Abstract
Dopo il sisma del 2009 si è avviato lo studio preliminare e l’elaborazione del progetto di restauro del palazzo Farinosi-Branconi situato in Piazza San Silvestro a L’Aquila. L’edificio storico si era fortemente lesionato con il sisma che ha danneggiato tutto il centro storico del L'Aquila. Il Palazzo Farinosi-Branconi, prospiciente piazza San Silvestro e confinato dalle vie Garibaldi e di Gignano, costituisce un edificio estremamente stratificato, soprattutto nella sua configurazione planimetrica laddove si evidenziano con chiarezza le unità edilizie più antiche, rifuse, una prima volta, nella riconfigurazione seicentesca e poi in quella settecentesca. Il progetto ha previsto, quindi una prima fase conoscitiva dell’edificio attraverso il rilievo architettonico e dello stato di fatto, il rilievo dello quadro fessurativo per l’analisi strutturali e lo studio storico-archivistico-documentario per comprendere anche le stratificazioni edilizie della fabbrica storica. Successivamente, nel nell’elaborazione del progetto definitivo si sono prodotte le distinte dei vani e nelle stesse tavole è stata inserita l’analisi del degrado; tali elaborati sono risultati fondamentali per il lavoro dei restauratori, soprattutto per il piano terra che presentava affreschi seicenteschi in molti dei vani. Contemporaneamente con l’ausilio degli strutturisti si è proceduto alle prove statiche per l'interpretazione comprensione del comportamento delle murature a sacco dell'edificio e per la valutazione dei fenomeni di dissesto e la successiva definizione degli interventi di consolidamento e i miglioramento sismico. La sperimentazione e la ricerca di nuove tecniche di consolidamento delle murature in loco ha permesso di individuare gli interventi che fossero il meno invasivi e i più compatibili con le strutture murarie storiche seguendo quindi compatibili con i principi della disciplina del restauro. Essendo un palazzo complesso per le sua stratificazioni storiche e per i suoi rimaneggiamenti degli anni 80-90 è stato fatto uno studio delle vocazioni d'uso per la comprensione delle più consone e compatibili destinazioni d'uso future. Il progetto definitivo ha poi previsto elaborazione delle tavole del progetto d'intervento (piante, prospetti e sezioni) delle superfici e delle nuove destinazioni d'uso con relativo il computo metrico estimativo e quadro economico.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.