Responsabilità del datore di lavoro

Un cliente cita in giudizio la banca e il funzionario addetto all'ufficio titoli, il quale aveva trattenuto presso di sé e mai restituito ingenti somme di denaro che l'attore gli aveva affidato affinché fossero impiegate in investimenti finanziari. La domanda dell'attore viene respinta sia in primo grado, sia in appello, quindi, questi propone ricorso per cassazione, lamentando la violazione o falsa applicazione dell'art. 2049 c.c., che viene deciso dalla pronuncia in esame. Si osserva che, ai sensi dell'art. 2049 cit., non sarebbe stato possibile escludere la responsabilità solidale della banca, in quanto la condotta del funzionario era stata posta in essere nell'esercizio delle proprie incombenze lavorative, le quali avevano così reso possibile e agevolato il fatto dannoso. L'A. espone brevemente la motivazione con cui la Corte di cassazione accoglie le censure che sono state formulate dal ricorrente e afferma che sussiste la responsabilità solidale della banca.