Una collaborazione fra Centro Protesi INAIL e dipartimento DIEM dell’Università di Bologna è volta alla realizzazione di una protesi mioelettrica d’arto superiore con elevata mobilità, che possa aumentare l’autonomia funzionale di pazienti amputati al livello di spalla. Parole chiave del progetto sono funzionalità, portabilità, controllo user-friendly, costi sostenibili. La protesi comprende il prototipo di un’articolazione di spalla (costituita da due giunti rotoidali attuati ed un giunto rotoidale passivo), un gomito mioelettrico progettato all’INAIL, un’unità commerciale di prono-supinazione del polso e una mano mioelettrica commerciale. Tale prototipo di braccio protesico può manipolare oggetti di 1 kg in tutto l’ampio spazio di lavoro (per una buona funzionalità) e ha dimensioni, peso ed estetica compatibili con l’arto sano (per una buona portabilità da parte del paziente). La semplicità dei meccanismi di spalla e gomito permette di sostenere costi di produzione significativamente contenuti rispetto ai costi delle soluzioni protesiche commerciali. Gli aspetti più innovativi del progetto sono legati alla motorizzazione dell’articolazione di spalla e all’implementazione di una tecnica di controllo basata sul comando vocale, che rende più flessibile e più immediato il governo dell’ausilio protesico da parte del paziente amputato di spalla.
Protesi Mioelettrica a 5 gradi di libertà per Amputati di Spalla
MAINARDI, Elena
2009
Abstract
Una collaborazione fra Centro Protesi INAIL e dipartimento DIEM dell’Università di Bologna è volta alla realizzazione di una protesi mioelettrica d’arto superiore con elevata mobilità, che possa aumentare l’autonomia funzionale di pazienti amputati al livello di spalla. Parole chiave del progetto sono funzionalità, portabilità, controllo user-friendly, costi sostenibili. La protesi comprende il prototipo di un’articolazione di spalla (costituita da due giunti rotoidali attuati ed un giunto rotoidale passivo), un gomito mioelettrico progettato all’INAIL, un’unità commerciale di prono-supinazione del polso e una mano mioelettrica commerciale. Tale prototipo di braccio protesico può manipolare oggetti di 1 kg in tutto l’ampio spazio di lavoro (per una buona funzionalità) e ha dimensioni, peso ed estetica compatibili con l’arto sano (per una buona portabilità da parte del paziente). La semplicità dei meccanismi di spalla e gomito permette di sostenere costi di produzione significativamente contenuti rispetto ai costi delle soluzioni protesiche commerciali. Gli aspetti più innovativi del progetto sono legati alla motorizzazione dell’articolazione di spalla e all’implementazione di una tecnica di controllo basata sul comando vocale, che rende più flessibile e più immediato il governo dell’ausilio protesico da parte del paziente amputato di spalla.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.