Nella teoria e nell’analisi economica il tema della partecipazione dei dipendenti all’impresa è generalmente affrontato nei suoi aspetti economici focalizzando l’attenzione sulle varie forme dei sistemi retributivi flessibili. Il legame tra retribuzioni corrisposte in modo immediato o differito nel tempo, da un lato, e le performance aziendali, dall’altro, costituisce lo strumento principale mediante il quale si sostanzia la partecipazione di tipo economico. Ad essa si affianca un secondo tipo di partecipazione che si esprime mediante la “voce” dei dipendenti e loro rappresentanze nella gestione organizzativa e/o strategica dell’impresa, con forme di coinvolgimento - diretto e/o mediante delega – ai processi de-cisionali. Le due forme di partecipazione vengono considerate a volte antagoniste, a volte coesistenti, a seconda del contesto teorico ed analitico di riferimento. La differenza tra le due forme non appare banale. Con questa nota intendiamo discute-re, assumendoci il rischio di essere schematici, i differenti punti di vista nella teoria e ana-lisi economica, considerando la partecipazione “organizzativa-gestionale” vs. quella me-ramente “economico-finanziaria”. La partecipazione mediante azionariato ai dipendenti ci sembra ricadere in questa seconda tipologia. Ciò che viene qui proposto è in alternativa un modello di partecipazione che, senza escludere una componente economica di tipo distri-butivo, si esercita sul piano organizzativo dell’impresa e adotta come schema di riferimen-to il modello di sviluppo delle competenze. Tale disamina verrà fatta, nel ridotto spazio a disposizione, presentando il punto di vi-sta degli economisti sulle motivazioni che stanno alla base della flessibilità salariale con-nessa ai risultati dell’impresa. Esse possono essere distinte in incentivazione dello sforzo, distribuzione del valore prodotto, capacità di pagare dell’impresa, suddivisione del rischio, coinvolgimento dei dipendenti nella gestione dell’organizzazione. Tali motivazioni condu-cono a concezioni differenti, se non antagoniste, del legame tra retribuzioni e performance, che costituiscono componenti di due modalità di flessibilità note nella letteratura come di-fensiva e innovativa. Tale prospettiva di analisi può sembrare certamente riduttiva, costituendo solo una del-le varie componenti delle indagini sulla partecipazione; al contempo riteniamo che essa possa fornire un contributo significativo da parte della disciplina economica al confronto sulla partecipazione finanziaria e/o gestionale dei dipendenti all’impresa.

Retribuzioni, partecipazione finanziaria e gestionale all’impresa nell'analisi economica

PINI, Paolo
2001

Abstract

Nella teoria e nell’analisi economica il tema della partecipazione dei dipendenti all’impresa è generalmente affrontato nei suoi aspetti economici focalizzando l’attenzione sulle varie forme dei sistemi retributivi flessibili. Il legame tra retribuzioni corrisposte in modo immediato o differito nel tempo, da un lato, e le performance aziendali, dall’altro, costituisce lo strumento principale mediante il quale si sostanzia la partecipazione di tipo economico. Ad essa si affianca un secondo tipo di partecipazione che si esprime mediante la “voce” dei dipendenti e loro rappresentanze nella gestione organizzativa e/o strategica dell’impresa, con forme di coinvolgimento - diretto e/o mediante delega – ai processi de-cisionali. Le due forme di partecipazione vengono considerate a volte antagoniste, a volte coesistenti, a seconda del contesto teorico ed analitico di riferimento. La differenza tra le due forme non appare banale. Con questa nota intendiamo discute-re, assumendoci il rischio di essere schematici, i differenti punti di vista nella teoria e ana-lisi economica, considerando la partecipazione “organizzativa-gestionale” vs. quella me-ramente “economico-finanziaria”. La partecipazione mediante azionariato ai dipendenti ci sembra ricadere in questa seconda tipologia. Ciò che viene qui proposto è in alternativa un modello di partecipazione che, senza escludere una componente economica di tipo distri-butivo, si esercita sul piano organizzativo dell’impresa e adotta come schema di riferimen-to il modello di sviluppo delle competenze. Tale disamina verrà fatta, nel ridotto spazio a disposizione, presentando il punto di vi-sta degli economisti sulle motivazioni che stanno alla base della flessibilità salariale con-nessa ai risultati dell’impresa. Esse possono essere distinte in incentivazione dello sforzo, distribuzione del valore prodotto, capacità di pagare dell’impresa, suddivisione del rischio, coinvolgimento dei dipendenti nella gestione dell’organizzazione. Tali motivazioni condu-cono a concezioni differenti, se non antagoniste, del legame tra retribuzioni e performance, che costituiscono componenti di due modalità di flessibilità note nella letteratura come di-fensiva e innovativa. Tale prospettiva di analisi può sembrare certamente riduttiva, costituendo solo una del-le varie componenti delle indagini sulla partecipazione; al contempo riteniamo che essa possa fornire un contributo significativo da parte della disciplina economica al confronto sulla partecipazione finanziaria e/o gestionale dei dipendenti all’impresa.
2001
Pini, Paolo
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