Una serie di importanti eventi critici che interessano e scuotono l’attuale società italiana - migrazioni, crisi economica, implicazioni in scenari di conflitto minacce del terrorismo - ci hanno indotto ad interrogarci sulle possibili conseguenze che essi comportano per i rapporti intergruppi in termini di chiusura cognitiva e sociale nei confronti degli outgroup (Jost e Hunyady, 2002). Oltre a ciò, l’incremento di episodi di islamofobia, il perdurare dell’antisemitismo e l’espressione di bisogni diffusi di salvaguardia dell’identità religiosa e culturale da parte delle maggioranze europee (EUMC, 2006; Goldstaub, 2004; Rivera, 2003), sono tutti fenomeni della vita reale che confermano tali atteggiamenti di chiusura. Ma si tratta di atteggiamenti che riguardano in modo indiscriminato tutti gli outgroup o vi sono elementi che li diversificano? E se vi sono elementi di differenziazione, a quali livelli sono rintracciabili?. E’ proprio da queste domande che ha preso avvio il nostro studio che, nell’ambito di un programma di ricerca più esteso , ha approfondito i nessi fra motivazioni delle persone a rafforzare le disuguaglianze intergruppi ed i modi in cui esse percepiscono due minoranze religiose presenti in Italia. La nostra idea è infatti che, studiare i processi socio-psicologici sottesi agli atteggiamenti verso le minoranze, sia una tappa indispensabile per produrre quelle conoscenze condivise su cui attivare iniziative mirate a rendere più agevoli e costruttivi i rapporti fra i gruppi sociali. Il capitolo esaminerà pertanto i contenuti su cui si articolano gli atteggiamenti sociali verso Ebrei e Musulmani, per lo più identificati da studi a carattere storico-politico e sociopsicologico, per poi considerare i costrutti che sono al centro della ricerca che sarà presentata e discussa nella seconda parte.
La religione come elemento di discriminazione. Una ricerca sulla percezione sociale di Ebrei e Musulmani.
RAVENNA, Marcella;RONCARATI, Alessandra
2010
Abstract
Una serie di importanti eventi critici che interessano e scuotono l’attuale società italiana - migrazioni, crisi economica, implicazioni in scenari di conflitto minacce del terrorismo - ci hanno indotto ad interrogarci sulle possibili conseguenze che essi comportano per i rapporti intergruppi in termini di chiusura cognitiva e sociale nei confronti degli outgroup (Jost e Hunyady, 2002). Oltre a ciò, l’incremento di episodi di islamofobia, il perdurare dell’antisemitismo e l’espressione di bisogni diffusi di salvaguardia dell’identità religiosa e culturale da parte delle maggioranze europee (EUMC, 2006; Goldstaub, 2004; Rivera, 2003), sono tutti fenomeni della vita reale che confermano tali atteggiamenti di chiusura. Ma si tratta di atteggiamenti che riguardano in modo indiscriminato tutti gli outgroup o vi sono elementi che li diversificano? E se vi sono elementi di differenziazione, a quali livelli sono rintracciabili?. E’ proprio da queste domande che ha preso avvio il nostro studio che, nell’ambito di un programma di ricerca più esteso , ha approfondito i nessi fra motivazioni delle persone a rafforzare le disuguaglianze intergruppi ed i modi in cui esse percepiscono due minoranze religiose presenti in Italia. La nostra idea è infatti che, studiare i processi socio-psicologici sottesi agli atteggiamenti verso le minoranze, sia una tappa indispensabile per produrre quelle conoscenze condivise su cui attivare iniziative mirate a rendere più agevoli e costruttivi i rapporti fra i gruppi sociali. Il capitolo esaminerà pertanto i contenuti su cui si articolano gli atteggiamenti sociali verso Ebrei e Musulmani, per lo più identificati da studi a carattere storico-politico e sociopsicologico, per poi considerare i costrutti che sono al centro della ricerca che sarà presentata e discussa nella seconda parte.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.