Il 2 gennaio 2008 il prezzo del petrolio ha raggiunto, a New York City, i 100 dollari al barile. Nel 1998 era a 10 dollari al barile. All’inizio del 2004 a 45. Il 3 gennaio 2008, il Wal Street Journal scrive: “gli alti prezzi della benzina mettono in crisi il vecchio amore dell’America per l’automobile, mettendo un’enorme pressione sulle classi medio-piccole che vivono fuori delle grandi città e sono costrette a spendere una porzione ancora maggiore del loro reddito solo per pagarsi il carburante necessario a recarsi al lavoro” (1) D’altra parte, anche il Washington Post annuncia la fine dello Sprawl: “il collasso del mercato immobiliare e gli alti prezzi della benzina sono pessime notizie per la classe media di proprietari di case, abbandonati nella loro ricerca di salvezza dal naufragio. Ma se si può trovare una consolazione in questo dramma è nel fatto che il fenomeno di esodo suburbano che ha caratterizzato la vita americana a partire dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale sta finalmente per terminare. Data la connessione tra sviluppo suburbano dipendente dall’automobile e le numerose patologie sociali, dal cambiamento climatico e la distruzione del paesaggio naturale all’aumento dell’obesità e dell’isolamento sociale, la loro fine sta davvero per arrivare.” (2) E’ la fine di un modello vecchio di cinquant’anni. Insediamenti suburbani fuori delle città, enormi reti autostradali per permettere il trasferimento quotidiano da casa al posto di lavoro e viceversa, centri commerciali periferici circondati da enormi parcheggi. Fine.
REGIONAL COMPACT CITIES FOR AN ECO-SMART GROWTH
TAGLIAVENTI, Gabriele;DIOLAITI, Donatella
2008
Abstract
Il 2 gennaio 2008 il prezzo del petrolio ha raggiunto, a New York City, i 100 dollari al barile. Nel 1998 era a 10 dollari al barile. All’inizio del 2004 a 45. Il 3 gennaio 2008, il Wal Street Journal scrive: “gli alti prezzi della benzina mettono in crisi il vecchio amore dell’America per l’automobile, mettendo un’enorme pressione sulle classi medio-piccole che vivono fuori delle grandi città e sono costrette a spendere una porzione ancora maggiore del loro reddito solo per pagarsi il carburante necessario a recarsi al lavoro” (1) D’altra parte, anche il Washington Post annuncia la fine dello Sprawl: “il collasso del mercato immobiliare e gli alti prezzi della benzina sono pessime notizie per la classe media di proprietari di case, abbandonati nella loro ricerca di salvezza dal naufragio. Ma se si può trovare una consolazione in questo dramma è nel fatto che il fenomeno di esodo suburbano che ha caratterizzato la vita americana a partire dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale sta finalmente per terminare. Data la connessione tra sviluppo suburbano dipendente dall’automobile e le numerose patologie sociali, dal cambiamento climatico e la distruzione del paesaggio naturale all’aumento dell’obesità e dell’isolamento sociale, la loro fine sta davvero per arrivare.” (2) E’ la fine di un modello vecchio di cinquant’anni. Insediamenti suburbani fuori delle città, enormi reti autostradali per permettere il trasferimento quotidiano da casa al posto di lavoro e viceversa, centri commerciali periferici circondati da enormi parcheggi. Fine.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.