Disturbi dell’umore.

I disturbi dell’umore rappresentano una delle aree sulle quali maggiormente si è concentrata l’attenzione negli ultimi vent’anni della psichiatria (per una cui trattazione si rimanda altrove) che nell’ambito della psicologia medica e della psichiatria di consultazione. In particolare i disturbi dello spettro depressivo sono stati approfonditi con estrema attenzione, per diverse ragioni. La prima riguarda il fatto che la prevalenza di disturbi depressivi, in senso lato, nella popolazione generale è elevata (25-30%) e che è ancor maggiore nei pazienti affetti da patologie somatiche (35-40%). Un secondo motivo è rappresentato dall’alto costo sociale associato ai disturbi depressivi, considerate le ripercussioni negative sulle capacità lavorative, l’esagerato utilizzo dei servizi sanitari, in particolare le strutture ospedaliere, il peggioramento delle relazioni sociali e familiari e della qualità della vita e l’aumento della mortalità. Un’ultima ragione riguarda il fatto che solo una minoranza dei pazienti affetti da disturbi depressivi viene diagnosticata da parte dei medici non specialisti e, di conseguenza, ridotta è la fascia dei pazienti che viene correttamente trattata. Quest’ultimo aspetto ha ripercussioni sull’andamento della depressione, in particolare delle forme più severe, poiché è stato dimostrato che un mancato o un non corretto intervento facilitano una guarigione parziale, con permanenza di residui depressivi (difetto depressivo), la ricorrenza del disturbo (ricomparsa di nuovi episodi), la sua cronicizzazione e la resistenza (non-risposta) ai trattamenti effettuati. In ambito oncologico, l’interesse verso il problema dei disturbi dell’umore, e specificamente della depressione, risulta particolarmente vivo. Il capitolo prende in esame in maniera dettagliata la vasta area dei sitrubi dell'umore, la classificazione, l'epidemiologia, le caratteristiche cliniche e le conseguenze per il apziente con cancro e la famiglia, nonché i trattamenti.