Le ricerche sistematiche condotte tra il 1993 e il 1996 nella parte sommitale dell’Altipiano dei Sette Comuni (Prealpi Venete), a sud di Cima XII, hanno portato alla individuazione di 27 siti mesolitici, distribuiti su piccoli pianori tra 2030 e 2118 m di quota, lungo un costone modellato dal carsismo e da fenomeni crionivali. Quattro siti sono stati oggetto di scavi; le evidenze archeologiche sono limitate ai manufatti litici. L’analisi degli insiemi più numerosi, CD3 (7043 reperti) e CD9 (5034 reperti), ha messo in evidenza l’approvvigionamento della selce sull’Altipiano, con preferenza per quella proveniente dal Biancone (la formazione più diffusa e più facilmente accessibile) su quelle provenienti dalla Scaglia Rossa e dall’Ammonitico e la realizzazione nei siti sia del processo di produzione dei supporti lamellari e microlamellari, sia della confezione di strumenti e armature. L’analisi tecno-tipologica ha indicato il medesimo quadro riscontrato per il Sauveterriano della Valle dell’Adige ed ha permesso di precisare, per l’insieme litico del sito CD3, l’attribuzione alla fase media del Sauveterriano (datata a Romagnano III tra 9350 e 8500 anni dal presente in età 14C non calibrata) e, per l’insieme del sito CD9, l’attribuzione alla fase recente del Sauveterriano (datata a Romagnano III tra 8500 e 8250 anni dal presente in età 14C non calibrata). È dunque verosimile che il versante meridionale di Cima XII sia stato frequentato da un gruppo di cacciatori mesolitici durante la stagione venatoria ripetutamente e per un periodo relativamente lungo. Va sottolineato che sull’Altopiano dei Sette Comuni si riscontra una netta differenziazione tra la collocazione dei siti di età tardoglaciale, con industrie dell’Epigravettiano recente, e quella dei siti di età preboreale e boreale, con industrie sauveterriane.
I siti mesolitici di cima XII (Altopiano dei Sette Comuni).
BROGLIO, Alberto;DE STEFANI, Mirco;PERESANI, Marco
2006
Abstract
Le ricerche sistematiche condotte tra il 1993 e il 1996 nella parte sommitale dell’Altipiano dei Sette Comuni (Prealpi Venete), a sud di Cima XII, hanno portato alla individuazione di 27 siti mesolitici, distribuiti su piccoli pianori tra 2030 e 2118 m di quota, lungo un costone modellato dal carsismo e da fenomeni crionivali. Quattro siti sono stati oggetto di scavi; le evidenze archeologiche sono limitate ai manufatti litici. L’analisi degli insiemi più numerosi, CD3 (7043 reperti) e CD9 (5034 reperti), ha messo in evidenza l’approvvigionamento della selce sull’Altipiano, con preferenza per quella proveniente dal Biancone (la formazione più diffusa e più facilmente accessibile) su quelle provenienti dalla Scaglia Rossa e dall’Ammonitico e la realizzazione nei siti sia del processo di produzione dei supporti lamellari e microlamellari, sia della confezione di strumenti e armature. L’analisi tecno-tipologica ha indicato il medesimo quadro riscontrato per il Sauveterriano della Valle dell’Adige ed ha permesso di precisare, per l’insieme litico del sito CD3, l’attribuzione alla fase media del Sauveterriano (datata a Romagnano III tra 9350 e 8500 anni dal presente in età 14C non calibrata) e, per l’insieme del sito CD9, l’attribuzione alla fase recente del Sauveterriano (datata a Romagnano III tra 8500 e 8250 anni dal presente in età 14C non calibrata). È dunque verosimile che il versante meridionale di Cima XII sia stato frequentato da un gruppo di cacciatori mesolitici durante la stagione venatoria ripetutamente e per un periodo relativamente lungo. Va sottolineato che sull’Altopiano dei Sette Comuni si riscontra una netta differenziazione tra la collocazione dei siti di età tardoglaciale, con industrie dell’Epigravettiano recente, e quella dei siti di età preboreale e boreale, con industrie sauveterriane.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.