Scavato nel 1999 e 2001, il sito all’aperto di Fonte delle Mattinate è documentato da manufatti litici e resti faunistici alterati contenuti in un paleosuolo datato fra ca. 32 e 28 Kyr B.P., con evidenze di frequentazioni più recenti risalenti a 25.930±325 anni B.P. nel livello archeologico più alto della successione stratigrafica. A prescindere dalle turbazioni post-deposizionali, le testimonianze conservate nell’US 27 definiscono i contorni di un suolo d’abitato organizzato con aree deputate ad attività specifiche dove si assiste al processamento di selci locali di scarsa qualità, alla segmentazione di catene operative di produzione litica, all’introduzione nel sito di prodotti a diverso stadio di manifattura, strumenti finiti, manufatti in litologie alloctone. I dati suggeriscono un’utilizzo dell’area differenziato, con acquisizione e processamento di materiali litici destinati a soddisfare esigenze immediate e introduzione di prodotti finiti o semilavorati da parte di gruppi umani soggetti alla frequentazione ripetuta, ma di breve durata, dell’altopiano durante l’Aurignaziano e il Gravettiano.

Frequentazioni antropiche allo spartiacque appenninico nella fase antica del Paleolitico superiore: il sito di Fonte delle Mattinate (Altopiano di Colfiorito).

PERESANI, Marco;
2005

Abstract

Scavato nel 1999 e 2001, il sito all’aperto di Fonte delle Mattinate è documentato da manufatti litici e resti faunistici alterati contenuti in un paleosuolo datato fra ca. 32 e 28 Kyr B.P., con evidenze di frequentazioni più recenti risalenti a 25.930±325 anni B.P. nel livello archeologico più alto della successione stratigrafica. A prescindere dalle turbazioni post-deposizionali, le testimonianze conservate nell’US 27 definiscono i contorni di un suolo d’abitato organizzato con aree deputate ad attività specifiche dove si assiste al processamento di selci locali di scarsa qualità, alla segmentazione di catene operative di produzione litica, all’introduzione nel sito di prodotti a diverso stadio di manifattura, strumenti finiti, manufatti in litologie alloctone. I dati suggeriscono un’utilizzo dell’area differenziato, con acquisizione e processamento di materiali litici destinati a soddisfare esigenze immediate e introduzione di prodotti finiti o semilavorati da parte di gruppi umani soggetti alla frequentazione ripetuta, ma di breve durata, dell’altopiano durante l’Aurignaziano e il Gravettiano.
2005
Appennino; Paleolitico superiore; occupazione umana
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/520902
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact