Il sorriso e il distress, ovvero l’espressione che precede, accompagna e segue l’emissione dei vocalizzi di pianto, costituiscono due fondamentali manifestazioni espressive nel corso del primo sviluppo. Sono infatti osservabili sul volto del bambino sin dalla nascita e svolgono un ruolo fondamentale nello stabilirsi dei legami di attaccamento. Scopo del Simposio è presentare alcuni studi recenti che si caratterizzano per l’uso di metodologie provenienti dalle più diverse tradizioni di ricerca psicologica allo scopo di indagare la complessità e le traiettorie evolutive di queste due espressioni. Sullo sfondo di alcune ipotesi fondamentali emerse a partire dagli anni sessanta, vedremo come le metodologie basate sulla codifica del comportamento facciale (Baby-FACS), la combinazione di queste tecniche con gli studi di giudizio (judgment studies), la tecnica delle figure chimeriche (mutuata dalla neuropsicologia), l’utilizzo di griglie di osservazione per descrivere l’interazione madre-bambino e lo startle probe paradigm (mutuato dalla ricerca psicofisiologica), stanno fornendo un apporto decisivo alla descrizione e alla comprensione delle prime fasi dello sviluppo di queste espressioni. Vedremo inoltre come lo studio del sorriso e del distress possano contribuire, attraverso la rilevazione delle asimmetrie espressivo-facciali che le caratterizzano, alla individuazione di un nuovo possibile indice dello sviluppo neurologico nei primi mesi di vita, nonché alla comprensione dei meccanismi sottostanti alla modulazione affettiva del riflesso di startle, oggetto di studio di numerose indagini neuroscientifiche negli ultimi anni. Il Simposio avrà inizio con la presentazione di uno studio relativo a neonati estremamente immaturi (VLBWI; grandi pretermine), videoripresi all’età di 30 settimane post-concezionali, proseguirà occupandosi di un confronto tra neonati a termine e pretermine di 33 settimane, per poi passare a un approfondimento relativo ai neonati a termine. Seguiranno le ultime due presentazioni che prevedono una serie di confronti tra gruppi di infanti rispettivamente di 2 e 4 mesi e di 3 e 5 mesi

IL SORRISO E L'ESPRESSIONE FACCIALE DI DISTRESS NEI PRIMI MESI DI VITA (Simposio)

DONDI, Marco
2006

Abstract

Il sorriso e il distress, ovvero l’espressione che precede, accompagna e segue l’emissione dei vocalizzi di pianto, costituiscono due fondamentali manifestazioni espressive nel corso del primo sviluppo. Sono infatti osservabili sul volto del bambino sin dalla nascita e svolgono un ruolo fondamentale nello stabilirsi dei legami di attaccamento. Scopo del Simposio è presentare alcuni studi recenti che si caratterizzano per l’uso di metodologie provenienti dalle più diverse tradizioni di ricerca psicologica allo scopo di indagare la complessità e le traiettorie evolutive di queste due espressioni. Sullo sfondo di alcune ipotesi fondamentali emerse a partire dagli anni sessanta, vedremo come le metodologie basate sulla codifica del comportamento facciale (Baby-FACS), la combinazione di queste tecniche con gli studi di giudizio (judgment studies), la tecnica delle figure chimeriche (mutuata dalla neuropsicologia), l’utilizzo di griglie di osservazione per descrivere l’interazione madre-bambino e lo startle probe paradigm (mutuato dalla ricerca psicofisiologica), stanno fornendo un apporto decisivo alla descrizione e alla comprensione delle prime fasi dello sviluppo di queste espressioni. Vedremo inoltre come lo studio del sorriso e del distress possano contribuire, attraverso la rilevazione delle asimmetrie espressivo-facciali che le caratterizzano, alla individuazione di un nuovo possibile indice dello sviluppo neurologico nei primi mesi di vita, nonché alla comprensione dei meccanismi sottostanti alla modulazione affettiva del riflesso di startle, oggetto di studio di numerose indagini neuroscientifiche negli ultimi anni. Il Simposio avrà inizio con la presentazione di uno studio relativo a neonati estremamente immaturi (VLBWI; grandi pretermine), videoripresi all’età di 30 settimane post-concezionali, proseguirà occupandosi di un confronto tra neonati a termine e pretermine di 33 settimane, per poi passare a un approfondimento relativo ai neonati a termine. Seguiranno le ultime due presentazioni che prevedono una serie di confronti tra gruppi di infanti rispettivamente di 2 e 4 mesi e di 3 e 5 mesi
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