La dimensione psichiatrica

Molti studi nel settore psiconcologico, già a partire dagli anni ‘70 e convalidati successivamente, hanno dimostrato che la morbilità psichiatrica secondaria al cancro della mammella è piuttosto elevata. Da tali studi risulta che circa il 40% delle pazienti presenta un disturbo diagnosticabile in senso psichiatrico e come un ulteriore 15-20% presenti sintomi che non raggiungono un’intensità tale da effettuare una diagnosi (sintomi sotto-soglia). Benché la classificazione dei disturbi psicopatologici nelle persone affette da cancro segua in genere i manuali di riferimento psichiatrico (quali il DSM-IV-TR o l’ICD-10), molti dati si sono accumulati ad indicare che rigidi criteri diagnostici di tipo categoriale non colgono importanti aree di sofferenza (ad es., non aderenza terapeutica, negazione parziale o totale di malattia, demoralizzazione e giving-up/given-up, comportamenti alterati verso la malattia) che un approccio dimensionale mette invece in evidenza. Sono presi in esame in questo capitolo gli aspetti principali del disagio psichiatrico nelle pazienti colpite da carcinoma della mammella.