L’ indagine svolta mira a rintracciare attraverso quali opzioni, percorsi logici e strategie argomentative il legislatore, i giudici e la Corte costituzionale hanno affrontato, nel tempo, alcune fondamentali (e discusse) questioni attinenti al corpo umano. Si sono così classificati i diversi atteggiamenti che, di volta in volta, hanno prevalso, utilizzando formule che rinviano ad approcci "dal basso" o "dall'alto". Costituisce una prospettiva "dal basso" quella che traccia un percorso che parte dall'individuo, dai fatti in cui questi è coinvolto e dalle sue concrete esigenze, per giungere poi al traguardo dell'interpretazione adeguatrice, della coerente elaborazione legislativa, della conseguente giurisprudenza (così realizzando al meglio, come viene illustrato, la più intima essenza dello stesso disegno costituzionale). "Dall'alto" può invece qualificarsi l'atteggiamento in cui prevale spesso (anche se non necessariamente) un'idea astratta della persona e dei suoi interessi. Esso non esclude una logica complessivamente più ristretta e meno inclusiva, declinando il personalismo anche contro le volontà pur costituzionalmente compatibili dell'interessato (e così recidendo molte vene dello stesso principio pluralista). Ciò tuttavia non significa che i frutti di quest'ultima prospettiva debordino inevitabilmente sul versante dell'incostituzionalità. Nel lavoro si approfondisce perciò l'analisi di taluni luoghi in cui il conflitto appena tratteggiato è emerso dalle acque del "non detto". Per fare questo si sono prese a modello alcune "sensibili" vicende giuridiche connesse al corpo umano. Tale scelta di campo è stata dettata dal convincimento che queste siano - per definizione - le ipotesi in cui il contrasto tra le diverse visioni del personalismo e del pluralismo trovino il loro sbocco naturale. Alcune, peculiari decisioni aventi a oggetto il corpo sono state quindi assunte come un significativo crocevia, destinato a fungere da termometro delle tendenze ordinamentali di volta in volta emergenti: "dal basso" ovvero "dall'alto". Nell'analisi dei vari problemi trattati nei singoli capitoli (transessualismo, aborto, fecondazione assistita, definizione di morte, trapianti, eutanasia, sterilizzazione, mutilazioni genitali femminili e altro ancora) si è perciò andati alla ricerca dei "movimenti" sottesi alle singole scelte legislative o giurisprudenziali; mettendo così in luce, caso per caso, la prevalenza dell'una o dell'altra impostazione.
Il corpo e la Costituzione. Concretezza dei casi e astrattezza della norma
VERONESI, Paolo
2007
Abstract
L’ indagine svolta mira a rintracciare attraverso quali opzioni, percorsi logici e strategie argomentative il legislatore, i giudici e la Corte costituzionale hanno affrontato, nel tempo, alcune fondamentali (e discusse) questioni attinenti al corpo umano. Si sono così classificati i diversi atteggiamenti che, di volta in volta, hanno prevalso, utilizzando formule che rinviano ad approcci "dal basso" o "dall'alto". Costituisce una prospettiva "dal basso" quella che traccia un percorso che parte dall'individuo, dai fatti in cui questi è coinvolto e dalle sue concrete esigenze, per giungere poi al traguardo dell'interpretazione adeguatrice, della coerente elaborazione legislativa, della conseguente giurisprudenza (così realizzando al meglio, come viene illustrato, la più intima essenza dello stesso disegno costituzionale). "Dall'alto" può invece qualificarsi l'atteggiamento in cui prevale spesso (anche se non necessariamente) un'idea astratta della persona e dei suoi interessi. Esso non esclude una logica complessivamente più ristretta e meno inclusiva, declinando il personalismo anche contro le volontà pur costituzionalmente compatibili dell'interessato (e così recidendo molte vene dello stesso principio pluralista). Ciò tuttavia non significa che i frutti di quest'ultima prospettiva debordino inevitabilmente sul versante dell'incostituzionalità. Nel lavoro si approfondisce perciò l'analisi di taluni luoghi in cui il conflitto appena tratteggiato è emerso dalle acque del "non detto". Per fare questo si sono prese a modello alcune "sensibili" vicende giuridiche connesse al corpo umano. Tale scelta di campo è stata dettata dal convincimento che queste siano - per definizione - le ipotesi in cui il contrasto tra le diverse visioni del personalismo e del pluralismo trovino il loro sbocco naturale. Alcune, peculiari decisioni aventi a oggetto il corpo sono state quindi assunte come un significativo crocevia, destinato a fungere da termometro delle tendenze ordinamentali di volta in volta emergenti: "dal basso" ovvero "dall'alto". Nell'analisi dei vari problemi trattati nei singoli capitoli (transessualismo, aborto, fecondazione assistita, definizione di morte, trapianti, eutanasia, sterilizzazione, mutilazioni genitali femminili e altro ancora) si è perciò andati alla ricerca dei "movimenti" sottesi alle singole scelte legislative o giurisprudenziali; mettendo così in luce, caso per caso, la prevalenza dell'una o dell'altra impostazione.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.