Il contributo inquadra l’apporto femminile al progetto di architettura e il dare forma alla città. Si rileva l'importanza delle figure femminili nell'arte edificatoria già nelle figure storiche di File Apollonia, Arconte di Priene e Plautilla Bricci. Si evidenzia il rilevante operare delle donne in ambito empirico e sperimentale nel tradurre i valori della comunità nelle opere. La centralità risiede nel progetto come opere specchio di "elevati ideali". Per l'architettura contemporanea e sul tema primigenio dell'abitare, l'articolo esplora l'esperienza progettuale di tre figure femminili, interpreti di tipi edilizi che dialogano tra tradizione e e nuove formatività: Lina Malfona, con la "radicata astrazione" espressa nell’Arcipelago di Formello in cui crea residenze unifamiliari isolate dal carattere morfologico che si lega all’orografia del terreno e al paesaggio. Giovanna Russo, con l'archetipo di "superficie operante" in Villa Mylae a Milazzo, imposta l'edificio enfatizzando il muro come piano autonomo e astratto, guidando la rifusione tra fabbricato esistente e nuova costruzione. Infinine Michela Ekström, con la "materia astraente" in Stonehouse a Fiano Romano, che utilizza l’inganno di una manipolazione astratta del materiale, creando un vuoto di grotta scolpito in travertino che trasferisce una percezione massiva attraverso la continuità superficiale calibrata. Questi esempi evidenziano una "silente operatività e chiara ricerca progettuale", incarnando valori di radicamento e memoria.

Architettura è architettura. Le premesse, le origini, le donne

Valentina Radi
2024

Abstract

Il contributo inquadra l’apporto femminile al progetto di architettura e il dare forma alla città. Si rileva l'importanza delle figure femminili nell'arte edificatoria già nelle figure storiche di File Apollonia, Arconte di Priene e Plautilla Bricci. Si evidenzia il rilevante operare delle donne in ambito empirico e sperimentale nel tradurre i valori della comunità nelle opere. La centralità risiede nel progetto come opere specchio di "elevati ideali". Per l'architettura contemporanea e sul tema primigenio dell'abitare, l'articolo esplora l'esperienza progettuale di tre figure femminili, interpreti di tipi edilizi che dialogano tra tradizione e e nuove formatività: Lina Malfona, con la "radicata astrazione" espressa nell’Arcipelago di Formello in cui crea residenze unifamiliari isolate dal carattere morfologico che si lega all’orografia del terreno e al paesaggio. Giovanna Russo, con l'archetipo di "superficie operante" in Villa Mylae a Milazzo, imposta l'edificio enfatizzando il muro come piano autonomo e astratto, guidando la rifusione tra fabbricato esistente e nuova costruzione. Infinine Michela Ekström, con la "materia astraente" in Stonehouse a Fiano Romano, che utilizza l’inganno di una manipolazione astratta del materiale, creando un vuoto di grotta scolpito in travertino che trasferisce una percezione massiva attraverso la continuità superficiale calibrata. Questi esempi evidenziano una "silente operatività e chiara ricerca progettuale", incarnando valori di radicamento e memoria.
2024
9791254862377
Architettura, Archetipi, Donna
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