Il contributo affronta gli insediamenti in-forma, come rideterminazione di architetture e suoli scartati, esplorando come i progetti sviluppati in aree produttive abbandonate del XX secolo si configurino come un manifesto di possibili azioni sul patrimonio della modernità. Questi interventi si concentrano sulla riappropriazione di frammenti e scarti urbani ed edilizi attraverso l'adozione di interventi progettuali, composti da azioni di rigenerazione, interventi effimeri e di manutenzione. La finalità è l'istituzione di insediamenti "in-forma" che siano autonomi, incrementali, capaci di superare la condizione di oblio di siti marginali. La strategia progettuale pone anche la possibilità di usi transitori, e la riconfigurazione di spazi, per l'attivazione e la rigenerazione di luoghi, stabilendo una connessione vitale tra i beni, la città il territorio e le risorse naturali. Tali insediamenti accettano e lavorano entro i limiti imposti dagli elementi primari presenti allo stato di fatto, come gli edifici preesistenti, la geomorfologia del suolo e le norme. La morfologia tipologica dei beni può essere derivata dal reimpiego di componenti esistenti. Viene portato un caso studio di Ravenna, esempio di progetto e processo progettuale-culturale-sociale che ha rigenerato un comparto sulla darsena della città.
Insediamenti in-forma, riciclo di architetture e suoli scartati
Valentina Radi
2025
Abstract
Il contributo affronta gli insediamenti in-forma, come rideterminazione di architetture e suoli scartati, esplorando come i progetti sviluppati in aree produttive abbandonate del XX secolo si configurino come un manifesto di possibili azioni sul patrimonio della modernità. Questi interventi si concentrano sulla riappropriazione di frammenti e scarti urbani ed edilizi attraverso l'adozione di interventi progettuali, composti da azioni di rigenerazione, interventi effimeri e di manutenzione. La finalità è l'istituzione di insediamenti "in-forma" che siano autonomi, incrementali, capaci di superare la condizione di oblio di siti marginali. La strategia progettuale pone anche la possibilità di usi transitori, e la riconfigurazione di spazi, per l'attivazione e la rigenerazione di luoghi, stabilendo una connessione vitale tra i beni, la città il territorio e le risorse naturali. Tali insediamenti accettano e lavorano entro i limiti imposti dagli elementi primari presenti allo stato di fatto, come gli edifici preesistenti, la geomorfologia del suolo e le norme. La morfologia tipologica dei beni può essere derivata dal reimpiego di componenti esistenti. Viene portato un caso studio di Ravenna, esempio di progetto e processo progettuale-culturale-sociale che ha rigenerato un comparto sulla darsena della città.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


